Franchising, retail, business
20/02/2017
Cresce la rilevanza dei Travel Retail Store nel settore lusso. Secondo un recente studio condotto da Nielsen in partnership con SDA Bocconi, il canale – che ha generato 60 miliardi di dollari alla fine del 2015 – vale fino al 30% del fatturato di alcuni dei principali brand.
Inoltre l’85% dei Millennials che effettuato voli internazionali dichiara di aver acquistato almeno una volta un prodotto premium o di lusso.
Il settore è cresciuto del 7% all’inizio del 2015, sia i player che gli aereoporti guardano a questa industria per sviluppare prodotti e servizi sempre più innovativi e aderenti al target. In questo senso si rilevano due principali direttrici. Da un lato si cerca di testare format e contenuti culturalmente efficaci, per esempio in relazione ai viaggiatori Asiatici, in forte crescita. Dall’altro si stanno sperimentando nuove forme di coinvolgimento e di servizio basati sulla creazione di soluzione basate sul digitale e la robotica.
“L’industria del Travel Retail”, – afferma Cristina Papini, Nielsen Lifestyle Director – “sebbene, in continua evoluzione, nei decenni passati si è trovata a gestire abitudini di acquisto piuttosto consolidate. Questa prevedibilità si è conclusa con i Millennials: un generazione di rottura, iperconnessa, gudata da digitale e dalla ricerca di un’esperienza in linea con il proprio stato d’animo, interessi e personalità. Ed è sempre più rilevate per i consumi, soprattutto quando si parla di mobilità. Infatti questa generazione viaggia, per lavoro o piacere, più di tutte quelle precedenti. I player del settore devono quindi ripensare le loro strategie e la loro presenza considerando le specifiche caratteristiche dei Millennials”.
Il 50% dei Traveller Millennials effettua in media almeno due trasferte ad ampio raggio nel corso dell’anno, mentre un terzo effettua quattro viaggi all’anno. L’elevata mobilità fa sì che essi rappresentano la metà degli acquirenti degli store presenti negli aeroporti.
Se l’85% ha acquistato almeno una volta un prodotto premium o di lusso all’interno degli aeroporti, il 55% afferma afferma di farlo sempre o spesso. I viaggiatori italiani si caratterizzano per essere quelli con la spesa più elevata. Quasi uno su quattro spende oltre 2.500 euro, rispetto al 4% dei viaggiatori non italiani.
Le principali ragioni d’acquisto all’interno degli spazi aeroportuali sono la volontà di fare un regalo (25%) e l’impulso di gratificare se stessi (33%). La capacità degli store di attrarre i viaggiatori è legata alla possibilità di trovare una specifica collezione (70%) o promozioni (46%), entrambi legati alla ricerca di unicità e di valore percepito, che possono essere trovate ovunque lungo il loro viaggio.
Non solo unicità e prezzo, ma anche la capacità della vetrina di attrarre e catturare l’attenzione: 53% degli intervistati la menziona come fattore d’acquisto.
Per un target come i Millennials estremamente attento all’aspetto esperienziale, non tutti gli aeroporti ono uguali. Hong Kong, Londa, Dubai e Seoul, sono gli aeroporti che raggiungono i punteggi più elevati rispetto all’esperienza vissuta durante il transito.
“I Millennials”, continua Cristina Papini, “hanno differenti aspettative rispetto alle generazioni precedenti per ogni momento del viaggio. Tali aspettative sono destinate a ridisegnare il mercato del travel retail nei prossimi anni. La sfida e l’opportunità per aeroporti , operatori e manifacturer risiede nella loro abilità di creare un business basato non solo su performance economiche ma anche emozionali”.
Fonte:http://www.impresamia.com/consumi-travel-retail-store-l85-dei-millennials-dichiara-di-aver-acquistato-almeno-una-volta-aeroporto-un-prodotto-premium-o-di-lusso/