Franchising, retail, business



 

Tasse record: in Italia aziende più "spremute" che in Ue e Usa

01calcolatrice

25/02/2017
La denuncia di Unimpresa: le imprese italiane sono le più penalizzate in tutta Europa, ma anche rispetto agli Stati Uniti

Rilanciare l'economia e rendere il Paese appetibile per gli investitori. Un mantra che Letta a Renzi, fino a Gentiloni sentiamo ripetere spesso.
Troppo spesso, se alle parole non si seguono i fatti.

Basta dare uno sguardo allo studio di Unimpresa che ha messo a confronto la pressione fiscale per le aziende italiane e quelle del resto dell'Europa, ma anche degli Stati Uniti. Le nostre aziende pagano il 43,8% del pil. Contro il 39,6% è in Germania, il 34,8% in Gran Bretagna e il 26,4% negli Stati Uniti. Un giro di vite che peraltro, sottolineano dall'associazione, non è nemmeno servito a rimettere in ordine i conti pubblici.

Negli ultimi 10 anni, infatti, i contribuenti del nostro Paese hanno visto crescere enormemente il peso delle tasse senza riscontrare un andamento virtuoso delle finanze pubbliche: la pressione fiscale era al 39,1% del prodotto interno lordo nel 2005 ed è progressivamente salita fino ad attestarsi al 43,5% nel 2015; e contemporaneamente sono aumenti gli incassi per lo Stato, passati dal 42,5% del pil al 47,6%; un incremento di balzelli ed entrate a cui non ha fatto seguito un contenimento del debito, schizzato al 132,7% del pil nel 2015 rispetto al 101,9% del 2005.

Impietoso il confronto con altri paesi: in Germania la pressione fiscale è passata dal 38,4% al 39,6% del pil, il debito pubblico dal 66,9% al 71,2%. Nella media dell'area euro il peso delle tasse è passato dal 39,4% al 41,%; il debito degli Stati dal 62,1% all'83,3%. In Gran Bretagna, il fisco è salito dal 35,7% al 34,8% e il "rosso" nei conti dello Stato dal 41,5% all'89,2%. Negli Stati Uniti, il prelievo fiscale è rimasto sostanzialmente invariato, dal 26,3% al 26,4% con il debito salito dal 66,9% al 113,6% del pil Usa

"Le tasse extralarge sono il principale ostacolo alla crescita economica", spiega il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, che propone: "Avanti con la cancellazione dell'Irap sul costo lavoro". Nei prossimi giorni l'associazione invierà un documento al governo con le proposte per le pmi: via l'Irap e via gli studi di settore, flat tax, meno tasse sulle persone fisiche con due sole aliquote al 25% e al 37% (e no tax area fino a 10mila euro).

Fonte:http://www.ilgiornale.it/news/economia/tasse-record-italia-aziende-pi-spremute-che-ue-e-usa-1368672.html

LEGGI GLI ALTRI BLOG

Logo FEPbyFFF dates UK

 

ImmagineCompanyProfileUK2ImmagineCompanyProfileIT2

Logo Store inout BrD piccoloL’idea di creare un blog giornaliero per  il mondo del retail nasce grazie ai continui feedback positivi che riceviamo dalle notizie condivise attraverso diversi canali.
Rivolto a tutte le tipologie di distribuzione presenti sul mercato: dal dettaglio ai grandi mall, dal commercio locale e nazionale alle catene di negozi internazionali, investitori, ai nostri fedeli clienti e chiunque altro è realmente interessato allo studio e all'approfondimento su ciò che guida il comportamento dei consumatori. E' anche un blog per tutti coloro i quali lavorano già nel mondo del Retail.
Verranno condivise le loro esperienze, le loro attitudini e le loro experties. Un blog di condivisione, quindi.
Ospitato sul sito della BRD Consulting, che da decenni lavora nel mondo distributivo Italiano ed Internazionale, il blog Store in & out riguarderà il business, i marchi e i comportamenti d'acquisto propri di alcune delle più grandi aziende.
Ci saranno anche notizie in lingua originale per dare evidenza dell’attenzione della nostra Azienda nei confronti del global.
È possibile raggiungere lo staff  a: info@brdconsulting.it

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Continuando la navigazione su questo sito accetti che vengano utilizzati.