Franchising, retail, business
03/03/2017
Nel Regno Unito, i datori di lavoro intenzionati ad assumere non sono affatto interessati al record di laureati nel 2016 con il massimo dei voti. Non è la lode – dicono- ma le competenze e le esperienze specifiche a convincerli a reclutare nuove risorse.
Una verità amara per quel 24% dei neolaureati che lo scorso anno, secondo la Higher Education Statistics Agency (HESA), ha ottenuto il “bacio accademico”. Dal mondo delle imprese dicono che non si vuole rinunciare a possibili impiegati altamente qualificati semplicemente per via di uno sterile numero su un pezzo di carta. Un trend che spinge sempre più verso la svalutazione, sul mercato del lavoro, della laurea stessa. La casa editrice Penguin Random House UK, per esempio, nel caso di nuove assunzioni, ha addirittura levato l’obbligo, finora intoccabile, di avere un titolo accademico. Il ragionamento è lo stesso fatto nel caso del voto: nulla garantisce che ci sia un link diretto tra laurea e prestazioni lavorative di qualità.
Fonte:http://www.west-info.eu/it/li-assumono-in-base-al-carattere-e-non-al-voto-di-laurea/