Franchising, retail, business
08/03/2017
Meeting a Villorba con cena-showroom a Venezia L’obiettivo: portare il format al 30% e aprire altri negozi
TREVISO. Il futuro di Benetton si chiama franchising 2.0. Si è aperto ieri e si conclude oggi, a Castrette di Villorba, sede del quartier generale della United Colors, il primo International franchising meeting organizzato dall’azienda. Sono arrivati, nella provincia trevigiana, oltre 350 tra partner e imprenditori retail da tutto il mondo: molti sono già affiliati Benetton ma ci sono anche nuovi investitori. Al centro dell’incontro il nuovo franchising 2.0 su cui l’azienda sta puntando con grande convinzione per crescere nel numero dei negozi e rendere omogenea l’esperienza del consumatore quando entra in uno store Benetton.
Perché il franchising? La casa di abbigliamento trevigiana conta oggi su 5mila punti vendita distribuiti in tutto globo. Primo mercato l’Italia, secondo l’India (Paese dove, Benetton lancerà l’8 marzo una campagna per la parità di genere) con 700 store in 170 città. Di questi 5 mila, un migliaio sono negozi diretti, 4 mila in mano a partner: 3.600 in gestione indiretta a operatori commerciali giuridicamente autonomi e 400 (l’11%) in franchising puro, che è la formula distributiva che prevede un accordo di collaborazione tra l’azienda affiliante (Benetton) e l’affiliato o franchisee che è colui che aderisce al contratto che, di norma, prevede l’uso del marchio e il know how dell’azienda.
«Il modello di business franchising si è affermato come strumento fondamentale di crescita del numero di punti vendita, capace di attrarre nuovi investitori» si è ribadito ieri in sala. L’obiettivo di Benetton è dunque trovare nuovi investitori pronti a scommettere su questo formula per espandere la rete vendita ma anche convertire, nell’arco di tre anni, il canale indiretto che oggi è il meno controllato ma vale il 65% del business. Il franchising da 400 punti può crescere al 2020 fino a 1000-1.300 e passare dall’11 al 30%, spiegano fonti vicine all’azienda.
Benetton ha previsto nuovi contratti che prevedono più supporti agli affiliati e l’applicazione del modello retail già in uso nei negozi diretti europei, anch’essi in espansione nelle città maggiori. E’ il format «on canvas» lanciato a Milano nel 2014 e che oggi ha visto riconvertiti 230 negozi. Si tratta di un allestimento retail con l’uso del telaio, simbolo della tradizione e artigianalità, e composizioni modulari, stile Lego, che permettono un controllo della resa a metro quadro. Benetton punta così a rendere omogeneo, da Padova a Kathmandu, quello che in gergo si definisce il family feeling con il consumatore, e più stretto il rapporto casa madre-partner.
D’altronde, se i negozi diretti sono, nei fatti, i laboratori per lo sviluppo del brand, il canale indiretto è oggi la spina dorsale del modello di business Benetton, società scorporata tre anni fa dall’attività industriale manifatturiera passata a Olimpias e dagli immobili in capo a Edizione.
Dopo la giornata di ieri, i 350 partner Benetton si ritroveranno anche oggi a Castrette.
Ieri sera intanto, tutti gli invitati hanno potuto osservare dal vivo un allestimento di negozio modulare «on canvas» nella meravigliosa cornice dell’Hotel Monaco & Gran Canal di Venezia.
di Eleonora Vallin
Fonte:http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/03/07/news/clienti-imprenditori-per-il-franchising-2-0-di-benetton-group-1.14992024