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Brexit, studenti europei nella quota immigrati? Governo britannico spaccato

01governo britannico

16/03/2017
Theresa May pensa di sì. Per il ministro degli Esteri Boris Johnson, per quello del Commercio Estero Liam Fox e per quello del Tesoro Philip Hammond, la risposta dovrebbe invece essere no

LONDRA – Gli studenti europei che vengono a studiare in Gran Bretagna vanno considerati degli immigrati? La risposta a questo quesito è una delle incognite della Brexit e divide il governo britannico. Theresa May pensa di sì: il numero degli studenti deve sommarsi a quello di chi arriva nel Regno Unito per lavorare e dunque ingrossa le cifre sull’immigrazione. Per il ministro degli Esteri Boris Johnson, per quello del Commercio Estero Liam Fox e per quello del Tesoro Philip Hammond, la risposta dovrebbe invece essere no: è assurdo considerare come “immigrato” chi viene in questo paese per motivi di studio, attirato dall’alto livello dell’istruzione accademica britannica, considerata la seconda al mondo dopo gli Stati Uniti, portando denaro (soltanto la retta universitaria costa 9 mila sterline l’anno) e non necessariamente con l’intenzione di rimanere poi qui tutta la vita.


Per Johnson, Fox e Hammond, tutti gli studenti stranieri, indifferentemente se provenienti dagli altri paesi dell’Unione Europea o meno, dovrebbero essere tolti dalle statistiche sull’immigrazione. Ma il parere del primo ministro è più forte e per adesso la situazione non cambia. Anzi, Downing street, secondo quanto riporta stamane il quotidiano Independent, è intervenuto per ammonire i suoi ministri a non creare problemi proprio nei giorni in cui la Brexit, dopo avere ottenuto con qualche resistenza dei Lord l’approvazione del parlamento, si appresta a diventare operativa: oggi la regina firmerà la legge che la regolamenta e negli ultimi giorni di marzo May invocherà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che darà il via a due anni di negoziati con Bruxelles sull’uscita dalla Ue.

La questione era già venuta alla luce durante il precedente governo di David Cameron, quando l’allora ministro del Tesoro George Osborne premeva, anche lui, per togliere gli studenti stranieri dalla lista degli immigrati in Gran Bretagna. Ma anche in quella occasione a dire di no fu Theresa May, all’epoca ministro degli Interni e diretta responsabile del tema immigrazione. Si tratta dunque, evidentemente, di una convinzione profonda da parte della donna poi diventata primo ministro. Secondo le ultime stime, sono circa mezzo milione gli studenti stranieri iscritti a università britanniche (tra i quali oltre 12 mila italiani), fra gli “undergraduate” che studiano per ottenere una laurea e i “post-graduate” che studiano per un master o un dottorato. Escluderli dalla categoria “immigrati” ridurrebbe i numeri dell’immigrazione totale, lo spettro agitato dagli euroscettici che stanno portando questo paese fuori dall’Europa.

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Fonte:http://www.repubblica.it/esteri/2017/03/16/news/brexit_studenti_stranieri_nella_quota_immigrati_spaccatura_nel_governo_britannico-160684379/amp/

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