Franchising, retail, business
20/03/2017
E’ canadese la vincitrice del Global Teacher Prize 2017, il premio da un milione di dollari per gli insegnanti che sono riusciti a portare innovazione e progresso nella propria comunità di studenti
La vincitrice del milione di dollari del Global Teacher Prize 2017 insegna in un paesino remoto circondato da ghiaccio e neve ai confini delle terre del nord. Maggie McDonnell vive e lavora a Salluit, un villaggio Inuit situato nella regione artica del Canada, raggiungibile solo per via aerea. Una comunità di circa 1.300 persone, in cui gli studenti sono messi alla prova non solo dalle temperature rigide, ma anche da fattori come l’isolamento e la depressione. In questa comunità i teenager spesso si allontanano dalle aule scolastiche annegando i loro problemi nell’alcol e delle droghe, sono molto frequenti le gravidanze di minorenni e c’è una forte tendenza a tenere le donne segregate negli ambiti domestici. In questo contesto l’insegnante Maggie McDonnell ha affinato il metodo didattico del Life Skills program: un progetto per far rinascere negli adolescenti la voglia di studiare, per interessarli ad attività manuali e sociali, e per costruire con loro un percorso di vita sano. “Insegnare in una piccola comunità artica non significa lavorare fino all’ora di pranzo. La mia giornata non finisce mai: le porte della scuola si possono chiudere, ma la relazione con gli studenti è continua, in quanto apparteniamo alla stessa comunità”. Per il suo impegno e apporto nelle vite dei propri studenti, Maggie McDonnell ha ricevuto il 19 marzo 2017 il Global Teacher Prize, il cosiddetto “premio Nobel degli insegnanti”, offerto dalla Varkey Foundation sotto il patronato dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti ed Emiro di Dubai.
Un posto dove nessuno vuole insegnare
Salluit è il secondo villaggio Inuit più a nord del Canada: d’inverno le temperature raggiungono quota 25 gradi sotto zero, ma non è solo il freddo a rendere “difficile” questo posto. Gli Inuit sono uno dei due gruppi principali nei quali sono divisi gli Eschimesi: la comunità indigena è impegnata nel contrastare problemi come la distruzione ambientale e disuguaglianze sociali ed economiche ed anche per questo i giovani sono spinti verso pratiche auto lesive (nel 2015 il villaggio ha affrontato 6 suicidi, tutti di giovani tra i 18 e i 25 anni). Maggie MacDonnell non è nata qui: è cresciuta in un paese della Nuova Scozia, una delle tre provincie marittime del Canada. Dopo essersi laureata, ha trascorso 5 anni nell’Africa Sub Sahariana lavorando in progetti di volontariato nel campo della prevenzione dell’HIV. In seguito a questa esperienza ha deciso di tornare in patria e fare qualcosa per le comunità indigene del Canada artico: sono sei anni che vive e insegna a Salluit. Il ricambio degli insegnanti in questo villaggio è alto, molti fanno solo un anno, poi chiedono di essere trasferiti altrove. La scuola dove insegna Maggie è senza dirigente, anche lui in congedo per malattia. Maggie, invece, ha scelto di restare e trovare un modo per aiutare la sua comunità.
Il metodo delle Life Skill
Il suo programma Life Skills si basa su tre fattori chiave: per prima cosa occorre motivare i più giovani a tornare tra i banchi di scuola, coinvolgendoli in progetti che li interessino, e che vanno dai corsi di cucina ai corsi di meccanica. Una volta i giovani hanno sviluppato talenti e voglia di fare, bisogna inserire le loro attività nella comunità, e sfruttarle per contrastare i problemi sociali di cui soffre la regione. Infine, ci vuole autostima: il metodo di Maggie incoraggia e sostiene gli studenti, che di solito vengono visti negativamente dalla comunità. Solitamente i giovani con cui lavora Maggie hanno bassa stima di sé e scarsa sicurezza nelle proprie possibilità: “Se diamo loro una piattaforma positiva dove stare, dando un contributo effettivo alla comunità, si permette una trasformazione sia dei giovani sia della stessa società” ha detto Maggie. Come abbiamo detto, uno dei problemi è quello delle disuguaglianze di genere: per questo Maggie ha creato un programma di Life Skills specifico per le ragazze, che ha registrato un incremento del 500% delle adesioni, dove prima si trovavano solo maschi.
Realizzare palestre, cucine e imprese
“L’insegnamento è il modo ideale per connettersi ai giovani e per disegnare programmi che li aiutino a raggiungere i loro obiettivi” ha detto Maggie McDonnell. I programmi per insegnare ai ragazzi le “competenze per la vita” sono vari, e vanno dalla riparazione delle biciclette alle costruzioni. Alcuni esempi sono la palestra che Maggie con alcuni suoi studenti ha realizzato per la comunità, oppure il programma per cucinare e per distribuire i piatti ai gruppi sociali più deboli. I ragazzi di Maggie si sono anche messi alla prova dell’imprenditoria, aprendo e gestendo un negozio di articoli di seconda mano: raccolgono oggetti donati, e tutti i weekend aprono lo store alla comunità. Per ognuno di questi progetti i ragazzi raccolgono fondi e li rimettono in circolo: in questo modo riescono a vedere realizzate le loro idee e renderle effettive tra la comunità.
Carlotta Balena
Fonte:http://ischool.startupitalia.eu/education/59229-20170320-artico-maggie-macdonnell-vince-nobel-insegnanti-global-teacher-prize