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03/04/2017
Secondo uno studio francese alcuni tratti della personalità sarebbero influenzati dalle persone che ci sono accanto
LA PRUDENZA è contagiosa, così come l'impazienza e purtroppo anche la pigrizia. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista "PLoS Computational Biology" dai ricercatori francesi dell'Istituto nazionale della sanità e della ricerca medica (Inserm) francese, le persone tendono inconsciamente a imitare il comportamento altrui.
Copiamo gli altri. Combinando psicologia cognitiva e modelli matematici, Jean Daunizeau e Marie Devaine hanno esplorato le leggi che guidano la nostra capacità di valutare rischio, ritardo e fatica. Nell'esperimento, i ricercatori hanno sottoposto 56 volontari ad alcune situazioni, esaminandone inizialmente il comportamento in assenza di interferenze. Nella seconda fase, prima di rispondere, le persone osservavano la condotta di un partecipante fittizio, l'algoritmo di un'intelligenza artificiale, nelle cui decisioni prudenza, pazienza e pigrizia erano calibrate in modo avveduto.
Il falso consenso. I risultati hanno messo in evidenza che le prestazioni dei partecipanti erano soggetti a due distinti pregiudizi, di cui i partecipanti erano all'oscuro. L'effetto del falso consenso, è la tendenza a proiettare sugli altri il proprio modo di pensare. Un pregiudizio comunemente presente in un ambiente di gruppo nel quale si pensa che l'opinione collettiva coincida con quella di una popolazione più vasta.
Il secondo fattore coinvolto è l'influenza sociale che si manifesta quando un individuo, trovandosi in situazioni incerte, assume il comportamento degli altri come fonte di informazioni e si adegua a tale comportamento. Curiosamente, l'influenza sociale è in parte dovuta all'effetto del falso consenso. All'inizio essa aumenta con il falso consenso ma presto diminuisce quando questo raggiunge una larga diffusione.
Gli altri. Le simulazioni matematiche hanno dimostrato che entrambi i pregiudizi, e sorprendentemente pure la loro interazione, fanno parte di un unico meccanismo che ci permette di studiare e imparare dal comportamento degli altri. Una vera e propria anomalia all'interno del quadro convenzionale secondo il quale l'allineamento di comportamento sarebbe un automatismo innescato dal bisogno (in parte deluso) di sperimentare emozioni di conformità sociale.
"Il nostro lavoro - ha spiegato Devine - è in linea con il sempre più diffuso tentativo di valutare se questa forma di allineamento del comportamento possa differire nelle persone che soffrono di disturbi del comportamento, come schizofrenia, disordini dello spettro autistico o comportamenti bizzarri nella cognizione sociale".
Studi precedenti. Meccanismi in parte già noti, come sottolinea Alberto Oliverio, professore di Psicobiologia alla Sapienza Università di Roma: “Sono numerose le ricerche di psicologia sociale che si riallacciano alla teoria delle mente: capacità cognitive innate che in qualche modo falsano la nostra visione del mondo”.
Il fattore variabilità. Questi pregiudizi sociali sono importanti nello sviluppo: "Si pensi all’influenza sociale, è un elemento di sicurezza nel contesto evolutivo - conclude Oliverio -.Tuttavia, se esasperati, falsano la nostra visione del mondo perché non tengono conto della naturale variabilità umana: basti pensare alle previsioni, frequentemente disattese, degli exit poll".
di DAVIDE MICHIELIN
Fonte:http://www.repubblica.it/salute/2017/03/31/news/pigrizia_prudenza_impazienza_contagiosa-161724349/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-T1