Franchising, retail, business
17/04/2016
Il gruppo Prada ha chiuso l’esercizio al 31 gennaio 2017 con un utile netto in calo del 15,9% a 278,3 milioni, sotto le stime del consensus Thomson Reuters per 296 milioni.
A -18,6% l’ebitda, che si colloca sui 653,4 milioni di euro (gli analisti si aspettavano un ebitda di 684 milioni), mentre l’ebit è calato del 14,3% a 431,2 milioni. La società, controllante dei marchi Prada, Miu Miu, Church’s e Car Shoe, aveva archiviato il 2015 con utili netti per 330,9 milioni di euro, contro i 450,7 milioni dell’anno prima (-27 per cento).
Come comunicato lo scorso febbrario, nel 2016 i ricavi del gruppo guidato da Patrizio Bertelli e Miuccia Prada sono stati pari a 3,18 miliardi di euro, in flessione del 10% a cambi correnti (-9% a cambi costanti). Il consensus Thomson Reuters si aspettava ricavi per 3,2 miliardi. Guardando ai diversi Paesi, le performance di vendita hanno registrato un calo del 13% in Giappone (prima discesa dopo un quinquennio di crescita ininterrotta), del 12% in Asia-Pacific e nel mercato americano, del 10% nel Middle East e del 5% in Europa.
“L’attuazione del programma di razionalizzazione dei processi operativi e gestionali – si legge nella nota ufficiale – ha significativamente mitigato l’impatto sui margini derivante dalla flessione del fatturato: il gross margin si mantiene su livelli elevati (72%) e la revisione della struttura dei costi ha consentito una riduzione delle spese operative del 10% rispetto allo scorso anno, con un’azienda globalmente più snella ed efficiente”.
Prada ha comunque battuto le aspettative in termini di cedola distribuita agli azionisti. Il consiglio, infatti, ha proposto all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 12 centesimi di euro per azione, in crescita del 9% rispetto a quello del 2015. Gli analisti avevano stimato un dividendo di 0,09 euro per azione. Quest’ultimo dato ha premiato il titolo della fashion house italiana, che ha chiuso la seduta di ieri in positivo di oltre un punto sulla Borsa di Hong Kong.
“Il 2016 – ha dichiarato Patrizio Bertelli, CEO di Prada – ha rappresentato per il gruppo Prada uno sfidante anno di transizione, ciò non di meno sono stati conseguiti risultati soddisfacenti e in linea con le attese del mercato. La strategia retail si è spostata dall’espansione geografica all’ottimizzazione del network, nonché alla sua integrazione digitale: abbiamo creato nuovi concept all’interno dei negozi per valorizzare la shopping experience e i primi risultati sono incoraggianti”. Il numero uno dell’azienda si è detto fiducioso nei confronti del ritorno ad una crescita stabile.
Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, nella conference call a commento dei risultati i vertici dell’azienda hanno allontanato l’ipotesi di prossime operazioni di M&A, dicendosi però “pronti a valutare eventuali opportunità e a cambiare idea”. Rispetto alla performance del business nei diversi Paesi del mondo, Bertelli e Alessandra Cozzani, CFO di Prada, hanno aggiunto che “il miglioramento delle condizioni visto a dicembre e gennaio è ancora lì”, con una buona la performance della Cina e dell’Europa, soprattutto Francia e Regno Unito. In miglioramento, ma ancora negativi, gli Usa, mentre restano deboli il Giappone e Hong Kong.
Fonte:http://www.pambianconews.com/2017/04/12/prada-utili-2016-sotto-le-attese-159-212913/