Franchising, retail, business
26/04/2017
Lo scontro tra i giganti americani della grande distribuzione passa anche attraverso il vino.
Wal-Mart ha infatti annunciato il lancio nel mercato dei vini a proprio marchio nella catena Sam’s Club, l’insegna con cui il leader mondiale della vendita a dettaglio opera negli Stati Uniti attraverso 650 supermercati di fascia superiore e organizzati secondo la logica del ‘membership-only retail’, dove si misura con altre catene quali Costco e BJ’s Wholesale Club.
La mossa di Sam’s Club, secondo quanto riporta la stampa statunitense, costituisce la risposta ai successi raccolti da Costco nel business del vino, di cui è il maggior retailer nazionale. La prima etichetta lanciata da Sam’s è stato uno Chardonnay della California centrale, ma nelle prossime settimane verranno anche proposti un Cabernet della Napa Valley, uno Champagne francese e un Prosecco italiano.
La catena americana già era inserita nel mondo del vino, ma soltanto con prodotti di altri marchi e non aveva mai avviato una politica di private label, azione che viene lanciata ora con l’obiettivo di aumentare il livello qualitativo dell’ambito food&beverage. La stessa mossa ha garantito a Costco, tramite il brand Kirkland, di incidere per il 20% del suo giro d’affari. Una situazione analoga, in Gran Bretagna, la sta vivendo Tesco, il cui prosecco Plaza Centro, prodotto da un fornitore italiano della doc Treviso, è in assoluto il vino più venduto del Regno Unito.
Proprio nell’ambito alimentare si gioca la partita principale di Sam’s Club contro i suoi competitor. Il 59% del giro d’affari della catena, che nel 2016 ha fatturato 57,4 miliardi di dollari, deriva dal food e la concorrenza sta sempre più aumentando il livello qualitativo con l’inserimento di prodotti gourmet e d’importazione europea e asiatica. “I nostri clienti – ha affermato Chandra Holt, vice presidente del business private brands di Sam’s Club, intervistata dalla rivista Fortune – pagano una merbership fee e perciò si aspettano di trovare dei prodotti unici nei nostri punti vendita”. Nel 2017, la catena introdurrà 300 nuove referenze tra i propri scaffali di cui 200 riguardano il cibo, e altre 300 ne dovrebbero entrare nel corso del 2018.
Fonte:http://wine.pambianconews.com/2017/04/vino-la-gdo-americana-alla-sfida-del-private-label/177788