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28/04/2014
Affitto casa 2014 e ristrutturazione edilizia bonus 55-65%: cedolare secca 10%, bonus mobili. Novità
Riduzione cedolare secca, incentivi per alloggi sociali, nuovi piani di sostegno e novità bonus mobili: cosa prevede piano casa in vigore
Il Piano casa di Renzi ha apportato diverse novità per quanto riguarda affitti e bonus ristrutturazioni, nonché la possibilità di richiedere mutui agevolati grazie al plafond casa. La novità più importante in tema di affitti è certamente la riduzione della cedolare secca dal 15 al 10% stabilita per orientare sempre più verso la scelta del canone concordato.
Ma non solo: il piano prevede anche agevolazioni per chi affitta alloggi sociali ristrutturati o nuovi; l'aumento delle detrazioni Irpef per chi occupa alloggi sociali; incentivi alla realizzazione di alloggi sociali; il riscatto a termine dell'alloggio sociale dopo 7 anni; e un piano di recupero e manutenzione degli alloggi ex Iacp per 500 milioni di euro e l'incremento di 326 milioni dei fondi dedicati al sostegno per gli affitti alle fasce più deboli.
Per quanto riguarda le detrazioni previste per ristrutturazioni e bonus mobili ed elettrodomestici, questi ultimi sono destinati esclusivamente a chi ristruttura un’abitazione, devono essere ripartiti in 10 anni e sono pari al 50% delle spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2014 su un importo massimo di 10.000 euro.
Ma sottolineiamo che per il bonus mobili, la detrazione del 50% viene calcolata su un doppio limite di spesa, e cioè su una spesa massima di 10mila euro per i lavori da effettuare, e, per gli arredi, sulla spesa sostenuta per i lavori di ristrutturazione edilizia.
Per esempio, chi spende 2mila per ristrutturare un bagno in un appartamento potrà applicare la detrazione del 50% per mobili ed elettrodomestici sui 2mila euro spesi; mentre chi spende 20mila euro per i lavori vale il tetto dei 10mila euro.
La possibilità e proroga di bonus casa ha fatto registrare un boom: secondo gli ultimi dati resi noti, infatti, nel 2013 la spesa delle famiglie è stata pari a 28 miliardi, di cui 4,8 miliardi di Iva pagati allo Stato; e nei primi due mesi del 2014 è stata di 5,7 miliardi al netto di Iva di cui 4,5 a gennaio, con una crescita del 54% rispetto al primo bimestre 2013.
Fonte: businessonline.it