Franchising, retail, business
31/05/2017
Aggredire con decisione il debito pubblico e le sofferenze bancarie, che risultano concentrate negli istituti più deboli. Sono le indicazioni di Ignazio Visco nelle Considerazioni finali del suo ultimo anno di mandato come governatore della Banca d'Italia. Ad ascoltarlo c'era anche il presidente della Bce Mario Draghi.
Nel suo intervento, aperto da un ricordo di Carlo Azeglio Ciampi, il governatore ha voluto dare anche un forte messaggio per il rafforzamento delle istituzioni europee, attaccando direttamente l'ipotesi di un'uscita dall'euro, che non risolverebbe i problemi ma al contrario «determinerebbe gravi rischi di instabilità».
La Banca d'Italia apprezza le riforme strutturali avviate in Italia in questi anni, ma chiede uno «sforzo eccezionale» verso il recupero di competitività del Paese «al di là dell'incertezza politica». In particolare servono un salto di qualità sul fronte dell'innovazione e un clima di maggiore coesione per ottenere miglioramenti più significativi dell'occupazione, che finora ha beneficiato, ma in modo "effimero", solo della riduzione del costo del lavoro.
D'altra parte agli attuali ritmi di crescita il Pil tornerebbe ai livelli del 2007 solo nella prima metà del prossimo decennio.
Per il debito pubblico, il cui rapporto con il Pil è stato penalizzato dal 2008 in poi soprattutto dalla mancata crescita, l'obiettivo è riportarlo sotto il 10 per cento in un arco di 10 anni, grazie ad avanzi primari di bilancio (ossia al netto degli interessi) del 4% l'anno. Una tabella di marcia ritenuta credibile. Il governo per rispettare i propri obiettivi di finanza pubblica evitando gli aumenti Iva dovrà definire «misure correttive dell'ordine di 1,5 punti del prodotto nel triennio 2018-2020».
Per quanto riguarda le banche, le dimensioni della parte più critica del nodo sofferenze viene valutato in 10 miliardi, che corrispondono alle rettifiche che dovrebbero operare quelle in difficoltà in caso di cessione rapida ai prezzi più bassi di mercato. Agli istituti di credito il governatore chiede di utilizzare gli strumenti esistenti a partire dal "patto marciano". A livello europeo l'ipotesi di una bad bank può essere utile ma solo se realizzata in tempi rapidi.
Visco ha anche voluto difendere l'operato di Via Nazionale sul fronte della vigilanza, sottolineando i cambiamenti intervenuti troppo rapidamente nelle regole europee.
di Luca Cifoni
Fonte:http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/bankitalia_relazione_annuale_visco_draghi-2474143.html