Franchising, retail, business
09/06/2017
L’obiettivo è mettere insieme le figure e le funzioni del nutrizionista, dello chef e della consegna a domicilio. Per un’alimentazione più salutare. Intervista col cofondatore Giovanni Menozzi
NutriBees è un servizio online appena decollato che integra in un’unica piattaforma innovativa le figure e le funzioni del nutrizionista, dello chef e della consegna a domicilio attraverso un processo di raccolta dati del cliente, lo studio delle sue esigenze alimentari e la preparazione del menu confezionato in base alle esigenze individuali con consegna in tutta Italia. Insomma, un food delivery salutista. Il primo così completo in Italia.
Lo hanno lanciato Giovanni Menozzi e Mario Villani. Ex bocconiani, si sono ritrovati a lavorare insieme a questo progetto dopo diverse esperienze in Italia e all’estero in consulenza e startup digitali. L’obiettivo è stato chiaro fin dall’inizio: creare un servizio che permetta a ogni persona di mangiare esattamente ciò di cui il suo corpo ha bisogno.
Nutribees consiste in un abbonamento a piatti pronti personalizzati consegnati settimanalmente a domicilio in tutta Italia. Non si rivolge solo a chi è a dieta e vuole perdere chili ma in generale a chi vuole sentirsi meglio attraverso una corretta alimentazione. Un processo articolato in tre passaggi: analisi dei dati dei clienti per elaborare un menu su misura in termini calorici, di nutrienti e gusto; preparazione dei piatti con una tecnologia di cottura innovativa che permette la conservazione delle pietanze a temperatura controllata per 30 giorni; consegna a domicilio in tutta Italia. Il ruolo di advisor è in capo ad Anna Villarini, biologa nutrizionista. Abbiamo fatto una chiacchierata con Giovanni Menozzi per capire meglio in che modo la nuova piattaforma voglia nutrirci seguendo le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Come nasce l’idea di Nutribees?
“L’idea di NutriBees nasce sia da una situazione personale, un problema di salute di mia madre che mi ha portato a riconsiderare le mie abitudini alimentari e come avrei potuto “attrezzare” il mio corpo a essere più resistente a certe patologie, che dalla constatazione che negli Stati uniti stavano iniziando a svilupparsi aziende, come Habit.com, incentrate sulla personalizzazione del cibo e sul fornire esattamente a ogni persona i cibi più adatti alla sua genetica, stato attuale di salute e gusto personale. Inoltre in Italia (e anche in Europa) non era ancora presente niente di simile”.
Dalle vostre indagini esiste una domanda sufficiente di cibo salutare a domicilio?
“Il trend del cibo salutare è in crescita in Italia ma in generale in tutto il mondo. Per avere un segno visibile agli occhi di tutti basti vedere ad esempio la crescita delle aree bio, free of, vegetariane/vegan nei supermercati. Sempre più persone iniziano a comprendere come il cibo e l’attività fisica debbano essere la fonte primaria di prevenzione senza per questo rinunciare al gusto. Questo trend, abbinato alla crescita dell’e-commerce e ad una vita sempre più frenetica, crediamo possa creare una domanda sufficiente per il nostro prodotto che ha anche il vantaggio di poter essere acquistato in tutta Italia”.
"I nostri menù sono preparati secondo la logica del piatto unico ovvero contengono sempre un cereale integrale, una proteina buona (legumi, carni bianche, pesce) e verdure di stagione"
Cosa si intende con linee guida dell’Oms? In cosa i vostri menu si allineano alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità?
“I nostri menù sono preparati secondo la logica del piatto unico ovvero contengono sempre a) un cereale integrale b) una proteina buona (legumi, carni bianche, pesce) c) verdure di stagione. Oltre a questa composizione base utilizziamo solo olio extravergine di oliva ed erbe e spezie (esempio curcuma) ricche di proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie. Non inseriamo mai carni rosse e insaccati. Tutti i nostri menu, e il test online presenti sul sito, sono stati rivisti e approvati dalla dottoressa Anna Villarini che in Italia si può considerare una istituzione nell’ambito della corretta alimentazione”.
Chi c’è dietro la startup (finanziamenti, bandi etc.)?
“Io e il mio socio, Mario Villani, abbiamo finanziato interamente la prima fase di sviluppo: abbiamo messo online il sito circa due settimane fa ed ora che abbiamo un prodotto operativo e prime metriche interessanti stiamo iniziando a parlare con alcuni investitori per poter accelerare la nostra crescita”.
Dove siete operativi e dove lo sarete, almeno nei progetti?
“Il servizio è operativo in tutta Italia grazie alle peculiarità del suo business model che ci differenzia da molti competitor presenti invece solo nelle grandi città. L’idea è per il momento di concentrarci sul nostro Paese senza avere fretta di espanderci troppo in fretta altrove”.
Ci sono servizi concorrenti in Italia?
Al momento esistono servizi di healthy food delivery in Italia ma la maggior parte sono on-demand, solo nelle grandi città, non personalizzati e alcuni non veramente in linea con linee guida nutrizionali”.
Di:Simone Cosimi