Franchising, retail, business
12/06/2017
Trussardi si aggiunge all’ormai affollata lista di luxury brand che rimandano a settembre la presentazione della collezione maschile, in concomitanza con quella femminile.
La maison del levriero non compare, come di consueto, nel calendario dell’imminente edizione di Milano Moda Uomo (16-20 giugno), ma sceglie di far sfilare le proposte menswear primavera/estate 2018 insieme a quelle per la donna. Il marchio, che era solito coinvolgere attori e musicisti per l’allestimento di scenografiche presentazioni all’interno della Pinacoteca di Brera, segue quindi la tendenza co-ed adottata da sempre più numerose griffe. A soffrire di questa scelta sono le fashion week maschili, in particolar modo quella milanese, visto che, escluse poche eccezioni, i luxury brand tendono ad emigrare nei giorni dedicati alle collezioni per lei, come approfondisce l’articolo che sarà pubblicato all’interno del prossimo numero di Pambianco Magazine in uscita domani in concomitanza con Pitti Uomo 92.
Oltre a Trussardi, questa edizione di Milano Moda Uomo perderà altri tre luxury brand che preferiscono rimandare a settembre le proprie proposte menswear. Per la prima volta Etro, Missoni e Jil Sander non calcheranno la passerella.
A dare il via al fenomeno è stato Burberry che dallo scorso settembre non si è solo limitato a prediligere il formato co-ed, ma ha anche optato per la formula ‘see now-buy now’. Alla svolta dello storico brand inglese diretto da Christopher Bailey ha aderito un numero crescente di brand italiani. Primo tra tutti Bottega Veneta che, in concomitanza con il 50esimo anniversario dalla fondazione e i 15 anni di direzione creativa di Tomas Maier, ha presentato le proposte per ‘lui’ e per ‘lei’ in una sfilata evento all’interno della Pinacoteca di Brera nel settembre 2016, formula replicata anche a febbraio per la collezione autunno/inverno 2017-18. Sembra che il Gruppo Kering abbia una spiccata predilezione per la passerella condivisa: dopo Bottega Veneta, anche Gucci e Saint Laurent hanno scelto di seguire l’esempio del marchio veneto.
La Grande Mela ha a sua volta fatto i conti col co-ed a discapito della New York fashion week: Men’s, appuntamento sempre più bistrattato dai marchi affermati.
Per contro, seppur in modo marginale, il co-ed genera anche il fenomeno opposto, cioè di accorpare tutto nell’uomo. A Milano, la pensano così Dsquared2 e Diesel Black Gold.
Fonte:http://www.pambianconews.com/2017/06/12/anche-trussardi-sceglie-la-forumla-co-ed-216415/
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