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01/08/2017 - Una cantina catalana si sta preparando al futuro dell’industria rivitalizzando il proprio passato che risorge a causa del cambiamento climatico
La regione spagnola della Catalogna è orgogliosa delle sue tradizioni. La lingua ufficiale, il catalano, è prosperato per secoli, nonostante nel 1700 lo spagnolo venisse proclamato lingua nazionale. Ora a Vilafranca del Penedès, ad un’ora di distanza da Barcellona, la cantina Bodegas Torres sta ricercando e riscoprendo una varietà di vini che sembravano essere estinti.
La siccità che rende i raccolti precoci
La cantina sta rivitalizzando questi vitigni per combattere la crisi del settore vinicolo dovuta al cambiamento climatico. Queste vigne stanno affrontando climi sempre più caldi e più asciutti. Un problema che non riguarda solo la Catalogna: i produttori del Mediterraneo nella zona dell’Europa occidentale, della California e dell’Australia riferiscono che le temperature crescenti stanno portando a raccolti sempre più precoci. Per il momento questi raccolti producono vini di qualità superiore, ma quando le temperature saliranno ancora di più, per colpa dell’effetto serra, il clima in queste regioni sarà inadatto per la crescita delle varietà di vite che abbiamo conosciuto finora.
Terre sempre meno adatte alla coltivazione della vite
Uno studio del 2013 spiega che entro il 2050 le terre adatte per la coltivazione dell’uva da vino diminuiranno a partire dal 25% in Cile fino ad arrivare al 73% in Australia. Nel 2016 un documento ha analizzato i dati della viticoltura in Francia e Svizzera dal 1600 fino al 2007, ed ha riscontrato un cambiamento climatico notevole, con temperature di gran lunga superiori rispetto ai primi raccolti. Benjamin Cook, autore del documento del 2016, spiega che anche se i raccolti precoci possono essere un vantaggio per i coltivatori in alcune aree, l’aumento della temperatura avrà effetti diversi sulla produzione in climi più umidi come la Francia, rispetto a regioni più secche come la California o la Spagna.
Il recupero dei vitigni antichi
Nonostante l’imminente necessità di una soluzione, il progetto dei vitigni ancestrali della cantina Bodegas Torres è stato motivato soprattutto dal desiderio di preservare il patrimonio locale. La ricerca che si sta effettuando sulle antiche varietà di vite catalana è legata alle radici della regione spagnola, spiega Mireia Torres Maczassek, Direttrice della Ricerca e dello Sviluppo della cantina. L’adattabilità climatica è un felice effetto collaterale. Questo studio sulla viticoltura antica ha portato alla collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Agricola della Francia, grazie al quale si sono riscoperte 46 varietà di uve.
Torres Maczassek spiega il processo di identificazione e rilancio di una varietà di vini. Dopo aver effettuato analisi di identificazione del DNA per determinare se la vite è tra le varietà conosciute, si estrae il tessuto della pianta ancestrale. Il tessuto viene quindi coltivato in vitro per un anno, e successivamente in una soluzione minerale senza olio, per ottenere una maggiore quantità di biomassa. I vigneti sani vengono poi piantati in vigneti sperimentali con diverse tipologie di clima e, infine, le loro uve vengono utilizzate per ottenere il vino.
Markus Rienth, professore di viticoltura a Changins, una scuola in Svizzera, spiega che le varietà riscoperte da Bodegas Torres sono più adatte alle temperature globali perché hanno già conosciuto i cambiamenti climatici. Secondo Rienth, durante il Medioevo le temperature erano piuttosto simili ad ora. Poi il clima si è raffreddato e ora si sta riscaldando di nuovo, e questa può essere una motivazione per cui le varietà potrebbero essere più efficaci in questo momento.
Elizabeth Wolkovich, ecologista dell’Università di Harvard e co-autrice dello studio del 2016, in una recensione pubblicata nel giugno scorso ha scritto che anche se la quantità genetica della vite tra le varietà più conosciute e comunemente utilizzate è estremamente piccola, le differenze nel loro sviluppo stagionale sono molto vaste. La velocità purtroppo non è quindi qualcosa che Torres Maczassek e i suoi colleghi possono promettere. Anche dopo aver ripreso una varietà sana, serviranno quasi 20 anni prima che i governi spagnoli e catalani riconoscano ufficialmente questi vitigni antichi e li utilizzino per la produzione di massa.
Fonte:http://thefoodmakers.startupitalia.eu/59958-20170801-la-nuova-vita-dei-vitigni-catalogna