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L'altra faccia del Jobs Act: 200 mila operai rischiano il posto

01L altra faccia del Jobs Act 200 mila operai rischiano il posto

05/09/2017 - La riforma degli ammortizzatori sociali apre la porta ai licenziamenti collettivi nelle ristrutturazioni industriali: sono 166 i tavoli aperti con 200 mila operai che rischiano di perdere tutto

L'altra faccia del Jobs Act è che 200 mila operai rischiano di perdere il posto di lavoro. Ebbene sì, perché mentre il governo festeggia il ritorno degli occupati ai numeri del 2008 , anche se più poveri o precari, ci sono 190 mila lavoratori che rischiano di far saltare le statistiche. E soprattutto di perdere tutto: sono 166 le imprese in crisi nel nostro Paese, che rappresentano il lato oscuro della ripresa e dell'indice di fiducia delle imprese . E spiegano quel -116 mila posti di lavoro tra i 35 e i 49 anni.

L'ALTRA FACCIA DEL JOBS ACT: 200 MILA OPERAI RISCHIANO IL POSTO

Verrebbe da dire tutto colpa del Jobs Act che ha cancellato alcuni ammortizzatori sociali e tagliato le coperture di altri, aprendo la porta ai licenziamenti "tout court" in caso di ristrutturazione aziendale. Esaurite mobilità e cassa integrazione in deroga, ridotta la durata di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, i lavoratori passeranno nelle mani della Naspi - l'indennità mensile di disoccupazione -, uno strumento "statale" che cancella ogni legame tra l'azienda e il lavoratore. Spetterà alle politiche attive (quali?) reinserire queste persone nel mondo del lavoro.

Da Nord a Sud, dalla siderurgia ai call center: la crisi colpisce ogni settore e tipo di azienda. Non mancano i tavoli aperte con le multinazionali - Bridgestone, Ericsson, HP Hewlett Packard, Whirlpool, Nokia - e con nomi storici dell'imprenditoria tricolore: Cementir, Ilva, Burgo, Carraro, Ferretti . Senza dimenticare crisi storiche come quelle di Perugina, Tuodì, Mercatone Uno, Ideal Standard, Alitalia .

Il che vuol dire che in molti casi a essere in pericolo ci sono intere comunità. La stragrande maggioranza (74) delle aziende sedute al tavolo del ministero ha più di 500 dipendenti , seguono quelle con 251-500 addetti (38), poi le 24 con 151-250 lavoratori e le sedici con 100-150, infine le 14 con meno di 100 lavoratori.

Redazione Business People

Fonte:http://www.businesspeople.it/Societa/Mondo-del-lavoro/L-altra-faccia-del-Jobs-Act-200-mila-operai-rischiano-il-posto-102216

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