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11/09/2017 - Nel locale oltre a otto baristi in carne ed ossa ce ne sono due un po’ meno “umani”. A fare il cocktail ci pensano loro, i due barman robot. L’idea è di Rino Armeni, la realizzazione di Makr Shark
La robotica nei bar e nei locali del divertimento: nella città del gioco, anche i barman sono ormai “macchine”. La rivoluzione non poteva che toccare Las Vegas, la città delle “macchinette” per eccellenza: le slot machine sono un simbolo della patria del gioco e dunque non sorprende che anche questa innovazione arrivi dal Nevada. La cosa curiosa, piuttosto, è che sia stata un’azienda italiana a realizzarla e un imprenditore nostrano ad importarla negli Stati Uniti. Di cosa parliamo? Di Barman robot.
Nel Tipsy Bar di Las Vegas…
Avete letto bene, nel Tipsy Bar di Las Vegas, infatti, oltre a otto baristi in carne ed ossa ce ne sono due un po’ meno “umani”. In questo locale si può ordinare tramite Ipad e poi a fare il cocktail ci pensano loro, i due barman robot. L’idea è di Rino Armeni, CEO di Robotic Innovation, ma imprenditore anche nel campo della ristorazione. E’ lui ad aver avuto l’illuminazione, ma è stata una startup torinese Makr Shark a renderla possibile, producendo di fatto i due “marchingegni infernali”.
Servono 120 bicchieri l’ora
Dal punto di vista imprenditoriale, i vantaggi sono evidenti, visto che i due nuovi bartender sono in grado di memorizzare ben 60 cocktails e servire ben 120 bicchieri l’ora, prestazioni naturalmente inarrivabili per un barista vecchio stile. Eppure i clienti del Tipsy Bar non sono rimasti entusiasti dell’iniziativa, sia perché la paura di essere sostituiti da macchine sul posto di lavoro è ormai diffusa a tutte le latitudini e in ogni ambito lavorativo, sia perché da che mondo è mondo il barista è il confidente e il consulente di tutti. E per di più gratuito.
L’attrazione del locale
Il caffè o la birretta, a volte, sono solo la scusa per fare quattro chiacchiere o avere l’imbeccata perfetta per risolvere il problema quotidiano. Dalla vicina di casa, all’emergenza idraulico. Ovvio che questo contatto umano al Tipsy Bar rischia di perdersi. Rino Armeni, però, ha tranquillizzato tutti: “Nessuna intenzione di sostituire i baristi – ha detto – i Robot sono solo l’attrazione del locale”. Dunque, se mai doveste capitare dalle parti di Las Vegas, e aveste bisogno di un consiglio, i baristi del Tipsy Bar sono ancora disponibili. Ovviamente, però, chiedete a quelli in carne ed ossa.
Sergio Stanco
Fonte:http://thefoodmakers.startupitalia.eu/60210-20170911-i-robot-di-una-startup-italiana-anche-nel-tipsy-bar-di-las-vegas-la-storia-di-makr-shakr