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02/11/2017 - Il murales che lo street artist Peeta ha realizzato a Campobasso è considerato uno dei più belli d'Europa
Ridare colore alle periferie. Tramite murales realizzati da artisti di strada che sanno come far fiorire anche nelle zone più anonime del mondo germogli d’arte. Era questo l’intento di Manuel Di Rita, conosciuto nel mondo dei graffiti con il nome d’arte di Peeta, street writer nato nel 1993 a Venezia che ha fatto conoscere il proprio talento in tutto il mondo.
Le sue opere sono un caleidoscopio di colori e forme, un grande attrattore per l’occhio degli abitanti delle periferie cui grazie a queste opere è regalata una possibilità di evasione rispetto alla selva di cemento e piloni di cui sono composte le periferie abitative d’Italia e d’Europa.
Il murales realizzato dall’artista a Campobasso, su una delle pareti di un palazzo di 6 piani in via Liguria, è considerato uno dei più belli al mondo, inserito nella top twenty dagli esperti di Wide Walls, il magazine specializzato nelle recensioni di questo genere di lavori.
Non è un caso che sia stata scelta proprio Campobasso per una delle opere più significative dell’artista veneziano, un murales anamorfico che si integra con il paesaggio circostante e sembra far abbracciare in un’illusione davvero avvolgente i palazzi al cielo. Il capoluogo molisano ospita dal 2011 “Draw the line” uno dei più importanti festival di street art d’Italia che sta contribuendo alla profonda trasformazione dei quartieri dimenticati della città.
L’entusiasmo e la voglia di vivere della popolazione che abita nelle periferie viene ravvivata da iniziative che attraverso la valorizzazione di edifici anonimi punta proprio a dare nuova energia all’intera comunità. Non è raro che i writers siano costretti a confrontarsi con situazioni di estremo disagio che nelle periferie più lontane dalle metropoli affondano radici profonde. Attraverso queste espressioni d’arte invece vengono forniti spunti di riflessione, ma soprattutto una notevole infusione di speranza negli animi spenti dal grigiore di una routine fin troppo immobile.
Nelle intenzioni dell’artista, riuscire a creare l’illusione che un palazzo possa integrarsi al cielo è un messaggio di grande speranza che aiuta a ravvivare l’entusiamo e a non far perdere la speranza di un miglioramento conquistabile.
Fonte:https://initalia.virgilio.it/i-murales-di-campobasso-racchiudono-il-cielo-in-un-stanza-anzi-in-un-palazzo-17389