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06/12/2017 - Le sorprese: Emirati e Corea. Restano fuori dalla lista le Cayman
Il Consiglio europeo ha approvato la sua prima blacklist di paradisi fiscali, cioè quelle giurisdizioni che favoriscono l’evasione ai danni dei cittadini di tutto il mondo. Nella speranza che, esponendoli alla pubblica gogna e forse anche al rischio di future sanzioni, comincino a collaborare con le autorità fiscali europee smettendo di aiutare gli evasori.
17 PAESI NELLA BLACKLIST – La lista nera comprende 17 giurisdizioni: le Samoa Americane, il Bahrain, le Barbados, Grenada, Guam (territorio non incorporato degli Usa), la Corea del Sud, Macao (ex colonia portoghese, ora Regione Amministrativa Speciale della Cina), le Isole Marshall, la Mongolia, la Namibia, Palau (indipendente dagli Usa dal 1994), Panama, Saint Lucia, Samoa, Trinidad e Tobago, Tunisia ed Emirati Arabi Uniti.
I CRITERI – La selezione è avvenuta sulla base di tre criteri: trasparenza fiscale, tassazione equilibrata e applicazione delle norme Ocse sul trasferimento dei profitti da un Paese all’altro.
LE SORPRESE: EMIRATI E COREA – Come riporta il Sole 24 Ore, la pubblicazione della lista ha provocato stupore tra gli addetti ai lavori: accanto a piccole giurisdizioni notoriamente sospettate di essere paradisi fiscali (come Macao e le Isole Marshall), include infatti partner commerciali (Corea del Sud) e politici (Tunisia) stati chiave negli equilibri geopolitici mondiali (come gli Emirati Arabi Uniti) o relativamente poveri (Mongolia e Namibia).
ESCLUSE LE CAYMAN E LA SVIZZERA – I Paesi che si sono impegnati ad adottare misure di trasparenza e rispettare i criteri comunitari sono stati inclusi in una “lista grigia“. Nella cosiddetta lista grigia vi sono 47 giurisdizioni, tra le quali Svizzera, Isole Cayman, Bahamas, Jersey e Guernesey.
Fonte:https://quifinanza.it/fisco-tasse/paradisi-fiscali-17-paesi-nella-blacklist-della-ue/159680/?ref=libero