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08/12/2017 - In Azerbaijan viene inaugurata una nuova serra da 11 ettari per coltivare pomodori: si tratta dell’olandese Debets Schalke, presente sul territorio azero con altri quattro impianti.
La nuova struttura – che è costata 34 milioni di euro e ha già creato 140 posti di lavoro – è stata realizzata in meno di un anno e possiede una capacità di 3,3 milioni di tonnellate, mentre i pomodori coltivati verranno commercializzati ed esportati con il brand “Tomato.az”. L’apertura della nuova serra dimostra tutta la voglia di innovazione di un Paese che ha deciso di non dipendere unicamente dal petrolio e di guardare verso un futuro più sostenibile
Aumenta la produzione di pomodori in Azerbaijan grazie ad un nuovo complesso di serre realizzato dall’azienda olandese Debets Schalke e inaugurato nei pressi della capitale Baku lo scorso 5 dicembre alla presenza del capo di stato IIham Aliyev.
Baku Agropark – questo il nome del complesso – si estende su una superficie di 11 ettari e si prevede che l’impianto rappresenterà un indotto importante per l’economia della regione, a partire dalla creazione di 140 nuovi posti di lavoro.
Secondo il giornale Azer Tag, la realizzazione della nuova serra sarebbe costata quasi 68 milioni di manats (circa 34 milioni di euro) e avrebbe una capacità di 3,3 milioni di tonnellate. Altro dettaglio interessante fornito dal giornale locale riguarda il brand dei pomodori prodotti, che verranno commercializzati ed esportati con il marchio “Tomat.az”.
Non si tratta della prima volta per l’azienda olandese nel Paese azero, che oltre al nuovo impianto ospita già quattro grandi serre Debets Schalke: tre dedicate alla coltivazione di pomodori e una alla floricoltura. La tradizione ortofrutticola dell’Azerbaijan risale però a molto tempo prima dell’arrivo degli specialisti olandesi, tanto che pare che in Urss – di cui ha fatto parte fino al 1991 – lo stato fosse celebre come “l’orto dell’Unione Sovietica” grazie alla produzione di ortaggi che assicurava al mercato russo. Con un’economia improntata all’esportazione di petrolio, l’Azerbaijan ha deciso negli anni di investire in modo importante su agricoltura ed innovazione, proprio al fine di dipendere meno dall’andamento dell’oro nero.
L’azienda olandese realizza progetti che definisce “turnkey” (chiavi in mano), poiché l’intero processo di impianto – dalla progettazione all’effettiva realizzazione sul campo – viene seguito attentamente dall’azienda, che consegna al cliente un prodotto pronto all’uso. Il tutto a tempi record, come osserva Dylan Schalke, direttore commerciale dell’azienda: “Il tempo di realizzazione di questo progetto turnkey – afferma – è stato davvero da record. Un successo che abbiamo potuto raggiungere anche grazie alla conoscenza del mercato locale”.
Il complesso di serre è stato infatti realizzato in meno di un anno: tutto è iniziato nel dicembre 2016 con l’avvio della prima fase del progetto, mentre a luglio la struttura era già pronta ad accogliere la prima coltivazione, che oggi porta finalmente i suoi frutti, come si può ben vedere dalle foto che ritraggono il presidente azero con le casse di pomodori appena raccolti.
di Massimiliano Lollis
Fonte:http://www.fruitbookmagazine.it/pomodori-in-azerbaijan-inaugurata-la-nuova-serra-da-11-ettari-firmata-debets-schalke/