Franchising, retail, business
14/12/2017 - Vi capita spesso di rovesciare il primo caffè della giornata? Il problema in effetti deve essere piuttosto diffuso, se pensate che il consumo mondiale di questa bevanda supera i due miliardi di tazze ogni giorno, e che mani tremanti e occhi mezzi chiusi dal sonno non rendono facile per nessuno maneggiare la prima tazzina della giornata.
La soluzione? Il cappuccino. Uno studio coordinato dalla Princeton University, e pubblicate dalla rivista Physics of Fluids, dimostra infatti che la densa schiuma che caratterizza un buon cappuccino è in grado di stabilizzare il liquido all’interno della tazza, rendendo molto più difficile rovesciarlo inavvertitamente. Una scoperta curiosa, che va ad aggiungersi ad una crescente mole di dati (più o meno seri) sulla “scienza del caffè”.
Lo studio
L’ispirazione dei ricercatori inglesi non nasce in realtà dal cappuccino, ma da un’altra bevanda famosa per la sua schiuma: la birra. “All’epoca mi trovavo nel Sud della Francia per il mio dottorato”, ricorda Alban Sauret, ricercatore del francese Centre national de la recherche scientifique e tra i principali autori dello studio.
“Eravamo in un pub, e abbiamo notato che trasportando una pinta di Guinness, una birra estremamente schiumosa, il liquido all’interno del bicchiere sembrano non oscillare quasi per nulla”.
Per cercare di indagare il principio fisico che si cela dietro questo fenomeno, Sauret e i colleghi della Princeton University hanno realizzato un esperimento, utilizzando una soluzione di acqua, glicerolo (sostanza che aumenta la viscosità della soluzione) e comune sapone per i piatti, sulla quale hanno creato uno spesso strato di schiuma iniettando aria dal fondo del recipiente in cui era contenuta.
Analizzando il comportamento del liquido hanno quindi scoperto che una volta sottoposto a sollecitazioni, le onde che si generano sulla superficie hanno un’ampiezza 10 volte minore se è presente un bel tappo di schiuma.
Il perché non è ancora chiaro, ma l’ipotesi presentata nello studio è che l’attrito della schiuma con le pareti del bicchiere in cui è contenuto il liquido aiuti a dissiparne l’energia. I risultati dell’esperimento comunque dimostrano una volta per tutte che è molto più difficile rovesciare un cappuccino (o una birra) piuttosto che un caffè. Una scoperta nata da un’intuizione semiseria, ma che, assicurano i ricercatori, potrebbe trovare concreta applicazione in campi come il trasporto dei gas allo stato liquido, o del carburante dei razzi.
Fonte:http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/norme-e-tributi/2018-01-04/ecco-come-pmi-potranno-finanziarsi-il-crowdfunding--194510.shtml?uuid=AEmqS3bD