Franchising, retail, business
15/01/2018 - Le prime Regioni per Dop e Igp sono però Emilia Romagna e Veneto, attesta l'Istat nel report annuale. L'Italia si conferma al primo posto nell'Unione Europea, con una crescita del 4,4% dei produttori rispetto al 2015 e 83.695 operatori certificati, 3.685 in più rispetto all'anno precedente
ROMA - L'Italia mantiene il primato sui 28 Paesi dell'Unione Europea e aumentano anche prodotti e produttori certificati nell'agroalimentare di qualità: lo attesta l'Istat, nel report annuale su Dop, Igp e Stg. I produttori crescono del 4,4%, mentre i prodotti certificati passano a 291, 13 in più rispetto al 2015. L'aumento degli imprenditori specializzati si registra soprattutto nel Mezzogiorno, con una crescita del 12%; nel Centro c'è un più 2,5% mentre al Nord si registra una lieve diminuzione dello 0,3%. Al Sud c'è anche il maggiore aumento degli allevamenti e della superficie utilizzata.
I prodotti maggiormente presenti sono i formaggi (oltre 26.000 produttori), gli ortofrutticoli e i cereali e gli oli extravergini di oliva. L'aumento dei prodotti certificati è stato costante e ha portato nell'arco di dieci anni a un quasi raddoppio di Dop, Igp e Stg, passati dai 156 a 291 (279 quelli attivi). Ancora più significativo è stata la crescita dei produttori: il settore mostra in generale una grande vivacità, gli operatori nuovi entrati nel 2016 sono 12.513, molti di più degli 8.828 che hanno dismesso l'attività.
Soprattutto negli ultimi anni c'è stato un ribaltamento rispetto alla tendenza iniziale, che privilegiava le Regioni del Nord Italia, dove si concentra in ogni caso il maggior numero di operatori. Tuttavia per gli allevamenti la maggiore presenza è nel Mezzogiorno: nel Centro-Sud si concentrano anche i tre quarti della superficie utilizzata. La crescita del Mezzoggiorno si deve sia all'aumento del numero di prodotti meridionali riconosciuti dalla Ue, e di conseguenza all’incremento dei loro produttori, sia all’incremento dei produttori delle filiere lattiero-casearia in Sardegna e oleicola in Puglia e Sicilia.
Il settore dell'agroalimentare di qualità rimane prevalentemente maschile: le donne sono due su dieci (20,1%, la stessa percentuale del 2015) e ancora di meno nei principali settori zootecnici. La presenza femminile risulta più consistente nei settori vegetali, in particolare degli oli extravergine (33,6%) e degli ortofrutticoli e cereali (20,1%).
Pur presenti su tutto il territorio nazionale, i produttori risultano fortemente concentrati in alcune aree; oltre la metà (51,3%) è localizzata in tre regioni: Sardegna, Toscana, e Trentino-Alto Adige, con un peso pari, rispettivamente, al 20,3%, al 16,3% e al 14,7% del totale nazionale.
Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto comprendono il 18,6% dei produttori mentre il restante 30,1% è distribuito nelle rimanenti 14 regioni. In particolare, in Trentino-Alto Adige prevale nettamente il settore frutticolo, in Toscana l’olivicolo e in Sardegna il lattiero-caseario.
Diversa invece la distribuzione dei riconoscimenti Dop, Igp e Stg: la ripartizione con più prodotti è il Mezzogiorno che comprende 112 riconoscimenti, pari al 38,8% dei prodotti italiani riconosciuti dalla Ue. Se si guarda invece alle singole Regioni primeggiano Emilia-Romagna e Veneto: i prodotti riconosciuti sono rispettivamente 45 e 38
di ROSARIA AMATO
Fonte:http://www.repubblica.it/economia/2018/01/15/news/cresce_l_agroalimentare_di_qualita_l_italia_mantiene_il_primato_nella_ue_per_dop_e_igp-186522104/