Franchising, retail, business



 

Il valore delle macine in pietra nell’era dell’industria 4.0. Il progetto Mulinum

01Mulinum san floro

26/01/2018 - In Calabria, è (ri)nato un mulino che usa antiche macine in pietra per produrre farina biologica. L'autore è il trentenne Stefano Caccavari, founder della startup Mulinum e ideatore di un format replicabile tra i campi di grano di tutto il mondo.

C’era una volta, a San Floro (provincia di Catanzaro), un antico mulino che produceva grano con macine in pietra. Nel 2016, il mugnaio decide di cedere l’attività e Stefano Caccavari, studente di economia aziendale, prova ad acquistare le due macine in pietra, per realizzare il progetto di una startup agricola che ha ben in mente ma non riesce a trovare il capitale necessario. Stefano non si arrende e decide di percorrere un’altra strada: scrive un post su Facebook, invitando chi volesse a contribuire a questo investimento. Prende il via un’operazione di equity crowdfunding che, nel giro di 90 giorni, porta alla raccolta di 500 mila euro e, qualche mese dopo, alla costituzione di Mulinum srl. Abbiamo intervistato Stefano per capire meglio cosa è successo in questa veloce corsa verso il successo di quella che è una lean startup a tutti gli effetti e che, in meno di un anno, ha raccolto 1 milione e 400 mila euro di capitale distribuito tra 220 soci.

01macina pietra

L’intervista

Perché hai deciso di investire sulla tua “terra” per il tuo futuro?
La teoria dice che se non fai nulla per difendere il tuo territorio, è destinato a sparire. Io ho sempre visto le potenzialità di questo territorio e dei suoi abitanti, portatori di un grande patrimonio di conoscenza: la coltivazione della terra con i metodi salutari del passato. Così è iniziata la prima avventura:”Orti di famiglia”, cioè piccoli orti, curati e coltivati da contadini locali con prodotti stagionali che vengono raccolti da chi ha preso in affitto il pezzo di terra. Il modello ha funzionato e mi ha portato a guardare oltre, ovvero a un casolare di 300 metri quadri da riqualificare e trasformare in un mulino.

Come hai fatto a trovare le risorse economiche per passare dall’idea al business?
Ho trovato, innanzi tutto, gli strumenti di comunicazione per condividere un progetto del genere, affidandomi ai social media. Tutto è partito da un post su Facebook, a febbraio 2016, in cui invitavo i miei amici (social e non) a condividere quest’avventura. L’obiettivo era raccogliere, mediante equity crowdfunding, i capitali necessari per acquistare due macine in pietra dell’800 in un vecchio mulino a San Floro. In 90 giorni sono stati raccolti 500 mila euro, provenienti da 100 soci localizzati in tutta Italia e anche dall’altra parte del globo, che non solo hanno permesso di raggiungere l’obiettivo, ma anche di avviare i lavori per la riqualificazione del vecchio casolare. Il 31 gennaio 2017 quel casolare ha aperto i battenti, presentandosi al territorio non solo come un posto fisico in cui viene prodotta farina biologica ma anche come un format da replicare.

Cosa c’è all’interno di Mulinum e quali sono e caratteristiche del format?
Nella struttura ci sono tre sale: una in cui ci sono le macine in pietra, che trasformano il grano in farina, una con i forni per produrre il pane e un’altra, con tavoli e sedie, dove c’è un’agripizzeria, la prima biologica della Calabria. Attorno ci sono 250 ettari di terra, coltivati a grani antichi, che curano i contadini proprietari delle terre e che diventano anche parchi didattici da esplorare con famiglie e bambini. Gli elementi che formano, strutturalmente ed eticamente, Mulinum sono riproponibili ovunque: servono campi in cui coltivare il grano, una filiera di contadini locali e gente comune disposta ad investire nel progetto. L’obiettivo è produrre farina integrale in purezza con cui ottenere prodotti da forno di altissima qualità.

Cosa è successo in questo primo anno di vita e cosa pensi succederà in futuro?
É stato un anno in cui Mulinum ha corso in avanti grazie all’entusiasmo di chi ha creduto nel progetto: tutto è cominciato a San Floro e dopo due mesi Mulinum è arrivato a Siena, in Val d’Orcia, dove c’è una filiera di 3 mila ettari da coltivare. Poi è stato lanciato un e-commerce per la vendita di farina, pane, friselle e biscotti. A maggio, ho conosciuto il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina: sono stato contattato dalla sua segreteria su Facebook per organizzare un incontro. Mulinum è diventato anche parte del libro del ministro “Dalla terra all’Italia. Storie dal futuro del Paese”. Il progetto continuerà ad espandersi e stanno per essere chiusi nuovi accordi per l’apertura di un mulino in Puglia e in Sicilia. L’obiettivo è portare Mulinum in ogni provincia d’Italia, creare un franchising di store e pizzerie, per poi alzare ancora l’asticella e guardare alla costruzione di un network nel panorama mondiale.

- Antonella Di Noia

Fonte:http://thefoodmakers.startupitalia.eu/61290-20180126-grano-biologico-dalle-macine-pietra-nellera-dellindustria-4-0-progetto-mulinum

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