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27/01/2018 - A Milano apre Ambaradan, la pizzeria dove paghi in base all'indice di gradimento di quello che mangi e bevi. Ecco come funziona, e cosa provare (senza fare i furbi)
Mangiare fuori e pagare troppo anche per una pizza e Coca Cola è capitato a tutti. Ora però c’è un posto che chiede a noi di valutare e di decidere quanto pagare: è Ambaradan, la nuova pizzeria che ha inaugurato il 26 gennaio a Milano (via Castelvetro, 20, che è una traversa di Corso Sempione).
COME FUNZIONA
Funziona così: quando arriva il conto valuti qual è il tuo indice di gradimento e in base a questo assegni un punteggio all’esperienza che può essere M (migliorabile), B (buono) o O (ottimo). Da questo dipende il prezzo (sono esclusi dal meccanismo di valutazione l’acqua, il caffè e le bibite). Per esempio: la margherita può costare 6 euro se l’esperienza è valutata come migliorabile, 7 euro come buona e 8 euro se ottima. Secondo lo stesso principio, la birra artigianale può costare 4/5 o 6 euro. Alla fine, quindi, sommando pizza e birra, la stessa cena può quindi avere tre prezzi diversi: 10 euro se migliorabile, 12 se buona, 14 se ottima.
L’IDEA
Ma perché? «È un metodo utile di valutazione per capire dove migliorare e, se il servizio e la proposta risultano ottimi, lo staff guadagnerà degli extra: il merito lo assegna il cliente», dice il proprietario Paolo Polli, che ha pensato a questo meccanismo proprio perché lo ritiene più «meritocratico» nei confronti dei suoi ospiti e dello staff. Come la mettiamo con chi potrebbe giudicare male l’esperienza solo per pagare meno? Continua Polli: «Siamo in un periodo storico dove la parola risparmio è tra le più usate ed è chiaro che la mia proposta possa attirare persone intenzionate solo a spendere meno, ma sono convinto che la maggior parte delle persone darà un giudizio sincero, quello che mi interessa per valutare le proposte del locale».
COSA SI MANGIA (E SI BEVE)
A parte il giochino del punteggio, quella di Ambaradan è un’esperienza da provare. Al forno c’è Enrico Formicola, che qui arriva dall’apertura di Pizzium, e le pizze (napoletane!) da mangiare sono semplici e buonissime preparate con farina macinata a pietra di alta qualità: si sceglie tra sfiziosità, bianche e rosse che variano anche in base alle stagioni. Per esempio ora c’è una bianca con crema di zucca violina, fior di latte di Agerola e lardo di pata negra. Tra le classiche, invece, restano stracciatella e pomodorino, San Daniele e stracciatella, fiordilatte d’Agerola e guanciale. Volendo si può andare anche per l’aperitivo (dalle 18.30 alle 19.30) provando birre artigianali, vini e cocktail abbinati alle pizze, o dopo mezzanotte.
di FABIANA SALSI
Fonte:http://www.gamberorosso.it/it/food/1046630-le-migliori-5-pizzerie-a-taglio-di-roma