Franchising, retail, business
Benvenuta su ItLondra, Italiani a Londra, Lucia e grazie per aver accettato quest’intervista! Chi sei? Come sei? Dove sei? Dicci qualcosa di te!
Ciao Stefano, mi chiamo Lucia e sono nata e cresciuta in una città sperduta del Piemonte. Ho
uno spirito “nomade” come mi dicono in tanti, a 17 anni ho fatto l’exchange student in
Pennsylvania, USA, poi mi sono trasferita a Genova per l’università e, lasciando un possibile
lavoro a tempo indeterminato e, passando per qualche mese speso tra California e Australia, alla
fine 3 anni fa sono approdata a Londra. Da quando sono arrivata qui ho lavorato sempre in
campo HR, Career adviser e recruitment e ora, con @MyExpatCV offro un servizio di revisione dei
CV ai giovani (e non solo) italiani in cerca di lavoro.
Lucia e Londra / l’Inghilterra: odi & amo, solo odi o solo “amo”, per citare Catullo?
Io sono decisamente pro-Londra. Se arrivi con un obbiettivo in testa e hai chiare le idee, qui non
ti ferma nessuno. La quantità di possibilità, opportunità e networking che puoi fare è
incredibile. La mia carriera è partita facendo un tirocinio (pagato meno di quanto ero pagata
come tirocinante in Italia. Per arrotondare davo ripetizione di inglese ad alcuni ragazzi italiani!)
in Human Resources ma nel giro di 5 mesi ho trovato un lavoro come HR Coordinator che ha
ripagato tutte le fatiche dei mesi precedenti.
Brexit: qual’è la tua opinione in merito? Molti italiani, almeno a quanto si apprende da forum e social, sono (sarebbero) andati via… Timore legittimo o ingiustificato?
Io la prendo molto alla leggera. In UK almeno se sei sotto ai 35 anni, si tende a non rimanere
nello stesso lavoro per più di 2-3 anni perché “devi fare esperienze diverse e in diverse
aziende”. Quindi magari nel giro di 18 mesi, avrò già cambiato lavoro o nazione in ogni caso.
Bisogna tenersi aperti a tutte le opportunità che si presentano.
Però, lavorando in HR e avendo lavorato nel settore hospitality, è un dato di fatto che a Londra
ci sono meno persone e anche le agenzie del lavoro (quelle che mandano camerieri agli hotel o
ristoranti), fanno fatica a trovare personale. Il che è un’ottima cosa se qualcuno vuole trasferirsi
qui e lavorare sul floor, perché con la domanda di lavoro ancora così alta e l’offerta così bassa,
si può essere peaky e scegliere un buon lavoro! Discorso diverso negli altri settori dove la crisi
portata dalla Brexit inizia a farsi sentire.
Poco prima di Natale so che da qualche parte fuori Londra hanno lasciato a casa più di 400 dipendenti. Londra rimane comunque piena di lavori, basta guardare Indeed o qualunque altra job platforms quindi se volete fare una esperienza qui, la Brexit non è una scusa per non venire.
Cosa rispondere a chi dice che “Londra è cara, fredda e caotica”?! Insomma… verità o bugia?
Come ho detto prima io arrivo da una bellissima cittadina del Piemonte chiamata Alessandria… Per chi non lo sapesse, Alessandria si trova in piena Pianura Padana ed è in mezzo a nebbia, neve e zanzare. Quindi non mi lamento del clima di Londra perché per me è come essere “a casa”! Però ammetto che Londra è frenetica. Dà tanto e pretende tanto. Lavoriamo tantissimo tutti quanti e siamo sempre tutti Busy ma alla fine i mezzi di trasporto non li aspetti per più di qualche minuto, i treni sono sempre super puntuali, i parchi sempre puliti.
Ultima domanda: Come (e dove!) ti vedi tra dieci anni?
Ahahah… facendo colloqui alle persone, di solito la faccio io questa domanda! Mi piacerebbe
risponderti che mi vedo su una sdraio, in spiaggia al sole con una piña colada ma la verità è che
coglierò tutte le opportunità che arriveranno e quindi vedremo!
Grazie per la disponibilità Lucia!
- Di Stefano Labbia
Fonte:http://londra.italiani.it/intervista-lucia-garlando-non-abbiate-paura-della-brexit-londra-vi-aspetta/