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08/02/2018 - Ecco come SpaceX di Elon Musk e altri operatori privati partono alla conquista del business dello spazio. Articolo di Patrizia Licata
Il successo del lancio verso l’orbita di Marte di Falcon Heavy, il razzo dalla super-potenza e capacità di carico di SpaceX, è la legittimazione definitiva non solo per l’azienda di Elon Musk ma per l’intera industria aerospaziale privata, tra i cui obiettivi c’è far viaggiare i turisti nello spazio. Fantascienza? Musk per fine 2018 è pronto a tentare la missione umana verso la Luna con lo stesso razzo Falcon Heavy e la navicella Crew Dragon che ospiterà due (coraggiosi e danarosi) turisti.
DALLA NASA A SPACEX
Falcon Heavy è composto da un elemento core e 3 razzi ausiliari (Falcon 9, anche questi costruiti da SpaceX) che danno la “spinta” al modulo centrale per poi essere recuperati. Il concetto del Falcon Heavy è innovativo e per il primo volo nello spazio Musk ha pensato, per non inserire carichi di valore che avrebbero potuto andare persi, di “sacrificare” un’auto prodotta da Tesla, l’altra azienda di cui è fondatore e Ceo. Il successo del lancio ha reso la Tesla Roadster il quarto veicolo elettrico a andare nello spazio, dopo i tre portati da Saturn V della Nasa, ormai cinquant’anni fa. E’ qui che va colto il vero cambiamento: è un’azienda privata, non un ente pubblico, il produttore del razzo più potente oggi operativo. “L’esplorazione dello spazio una volta era appannaggio dei governi. I razzi Saturn Five che hanno portato Neil Armstrong e i suoi colleghi sulla Luna sono stati prodotti da uno dei più costosi programmi governativi di tutti i tempi”, si legge in un commento su Reuters.
BUSINESS SPAZIALE, C’È ANCHE IL CEO DI AMAZON
Già negli Anni ’80 i privati hanno cominciato a interessarsi al business spaziale, a partire dall’Europa, con i primi lanci commerciali dell’azienda francese Arianespace. SpaceX però ha dimostrato che un operatore privato può progettare e costruire i razzi completamente con le proprie tecnologie e i propri soldi. I Falcon 9 sono già usati per mandare in orbita satelliti o portare rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale. Altre aziende private si muovono sullo stesso solco: il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha una sua startup dei voli spaziali, Blue Origin, il cui prototipo di razzo riutilizzabile, New Glenn, introduce un’innovazione simile a quella dei Falcon 9, ovvero la possibilità di recuperare i razzi ausiliari per il decollo, con grandi risparmi per l’azienda produttrice. L’idea di Bezos è arrivare a trasportare le persone fuori dalla Terra, per vivere o lavorare altrove nello spazio – un’idea condivisa da Elon Musk, che immagina la colonizzazione di Marte. Per il viaggio di una settimana in orbita intorno alla Luna previsto per fine anno, l’imprenditore ha parlato di un prezzo “paragonabile” o poco maggiore del costo delle missioni con equipaggio verso l’Iss (circa 80 milioni di dollari). Un biglietto aereo un po’ caro, ma bastano uno o due viaggi turistici l’anno per creare un business (circa il 10-20% del fatturato totale di SpaceX, prevede Musk). Oggi sono i Falcon 9 la prima fonte di guadagno per SpaceX, ma presto dovrebbe diventare operativo il nuovo Big Falcon Rocket, mentre il Falcon Heavy apre nuove prospettive per il trasporto dei carichi pesanti: “Porta qualunque cosa direttamente su Plutone senza fermarsi”, ha detto Musk.
LA GARA È APERTA
Le aziende private, del resto, sono legate all’esigenza di generare profitti e gli investitori Usa sono pronti a credere che il turismo e i trasporti spaziali in genere siano un business reale: nel 2016 le startup del settore hanno ricevuto finanziamenti per ben 2,8 miliardi di dollari. Musk ha rivelato di aver speso 500 milioni di fondi propri di Space X per Falcon Heavy, contro “alcuni miliardi” di costo di altri razzi: SpaceX sarebbe più competitiva di Arianespace o Airbus. Ma soprattutto, “credo che i risultati raggiunti stimoleranno altri paesi e altre aziende a fare di meglio, e questo è grandioso”, ha detto Musk. “Noi vogliamo una gara sullo spazio, le gare sono divertenti”.
Fonte:http://www.startmag.it/lifestyle/il-turismo-spaziale-e-piu-vicino-dopo-il-successo-di-falcon-heavy/