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09/02/2018 - Oltre le polemiche politiche, oltre il doping. L'innovazione permea tutto, dagli allenamenti alle riprese TV. Vi raccontiamo Pyeongchang 2018 su StartupItalia!
I Giochi Olimpici si prestano a tante valutazioni. L’Olimpiade Invernale che comincia oggi in Corea del Sud è uno spunto anche per noi di StartupItalia!. Non sono tentazione il racconto dei risultati, o anche solo il conto delle medaglie d’azzurri che parteciperanno a quella grande sfilata mondiale che è la cerimonia inaugurale vestendo Armani (gli Usa invece sono griffati Polo Ralph Lauren, la Gran Bretagna Stella McCartney, la Germania Hugo Boss, la Francia Lacoste, la Svezia H&M e il Canada Dsquared). I Giochi sono, da anni, una vetrina del meglio del mondo in fatto di tecnologia.
Questa edizione segna anche il ritorno nella patria di Samsung in un anno che finisce per 8, come quello della fondazione dell’azienda nata nel 1938, con l’azienda che regalerà suoi smartphone a tutti gli atleti trent’anni dopo i Giochi Estivi di Seoul dell’88. Quale migliore occasione per un diario quotidiano, che terremo da oggi fino al 26 febbraio, per raccontare quel laboratorio che sono diventate le Olimpiadi?
5 temi a cinque cerchi
Per partire 5 temi, come cinque sono i cerchi che ci terranno compagnia per tutti questi giorni. Primo: secondo taluni, ad esempio l’Italiano Mario Pescante che rappresenta il Comitato Olimpico Internazionale all’ONU, le Olimpiadi meritano il Nobel per la pace per aver disinnescato, almeno momentaneamente, ogni possibile minaccia di una guerra tra la Corea del Nord, che in effetti è vicinissima alle sedi di gara, e gli USA.
Dopo la pace, il secondo tema è appunto la sequenza continentale che vale come attesa di fuochi d’artificio in ambito tecnologico: tra due anni i Giochi saranno a Tokyo (e la TV giapponese aveva già presentato a Rio le riprese 8K), tra quattro per la prossima olimpiade invernale a Pechino, e non era mai successo che un continente dominasse la scena così a lungo. Come è possibile?
Basta guardare la lista dei nuovi sponsor arrivati al CIO: Intel ha rimpiazzato McDonald’s, via gli hamburger dal villaggio olimpico e dentro la VR nelle case di tutti e pure sui telefonini. In Italia è TIM ad essersi aggiudicata il titolo mai previsto di prima di official mobile broadcaster. Ma il resto della lista composto da Toyota, Bridgestone e pure Alibaba dicono che comanda l’Oriente, noi europei e pure gli USA stiamo a guardare (anche se in realtà il CONI ha saggiamente firmato un accordo con Alibaba per vendere nel continente il merchandising azzurro).
Ecologia e social
Il terzo tema è l’ambiente, che per i Giochi Invernali è vita. A Pyeongchang fa freddissimo, ma uno studio dice che molte delle località che hanno ospitato le ultime edizioni non potrebbero ospitarle più proprio per i cambiamenti climatici. Da notare una cosa, forse taciuta per essere politically correct: i cannoni che sparano la neve sulle piste da sci olimpiche sono italiani. Come made in Italy è tutto quanto serve per le gare di sci: paletti, reti di protezione.
Il quarto tema sono i social: si sono presi la scena. Magari lo avete visto persino sulla vostra pagina di Facebook l’invito a guardare i Giochi. Da noi c’è la grande distrazione di Sanremo: trent’anni fa il Festival fu sospeso per la diretta della gara di Alberto Tomba. Questa volta nessuno stop alle canzoni, in compenso i giochi integralmente sul Web e come se si fosse sul posto. Parliamo, in Italia, di canale TV della Lega Calcio. Bene, questi sono anche i primi Giochi dell’Olympic Channel del CIO.
Il doping e il racconto asincrono delle medaglie
L’ultimo tema, il più triste, è il doping. Non è vero che il conto più caro lo ha pagato la Russia: lo paghiamo tutti. Il bello dei Giochi era anche un libro che non aveva nemmeno più titolo, il suo riconoscimento era il nome dell’autore: “il Wallechinsky” è stato per anni il racconto a puntate dei Giochi, tutti i risultati, tutte le storie, e ogni Olimpiade ne presenta di straordinarie. L’autore ha cessato la pubblicazione, stufo di scrivere elenchi di medaglie che sono poi da aggiornare quando arrivano i risultati di altri test: quelli antidoping appunto.
Staremo alla larga dal doping: ce ne potremmo occupare tristemente senza andare in Corea, visto quello che ha scoperto in materia l’inchiesta della procura di Lucca. Staremo invece dentro i Giochi e vi racconteremo cosa succede nell’ombelico del mondo. Lo sport oggi è, voli spaziali di Elon Musk a parte, il più grande laboratorio tecnologico del mondo. Una grande startup.
Anzi, chiamiamola SportUp e dichiariamo aperti i Giochi.
- Luca Corsolini
Fonte:http://startupitalia.eu/85304-20180209-olimpiadi-la-piu-grande-startup-tecnologica-del-pianeta