Franchising, retail, business
12/02/2018 - Come dice una pagina Facebook di successo, “stare in casa is the new uscire”. Sempre più cene si consumano sul divano davanti alla televisione o al tavolo del salotto con gli amici.
Cucinare o correre fino al supermercato a comprare qualcosa sono due soluzioni antiche. Come mostrano i dati, il Food Delivery in Italia coinvolge oggi un mercato da 400 milioni di euro, con ampie prospettive di crescita.
Una startup italiana ha inventato un modo per avere anche i cocktail a casa già pronti, in modo da non dover stare a mescolare ingredienti che poi non si useranno più. “Possibile che tutte le cene debbano concludersi con un amaro o un limoncello?”, si chiedeva il fondatore di Nio, Needs Ice Only, un amante degli spirits che, quando sono nate le sue figlie, si è rassegnato a una vita meno sociale ma non a bere i cocktail.
“Ci siamo resi conto che la maggior parte delle persone non ha gli ingredienti o le capacità per fare un cocktail a casa”, racconta Luca Quagliano.
Su Internet c’è chi si ingegna e chiede al motore di ricerca “come preparare il Mohito”, “quali sono i cocktail più facili da fare?” e le ricette spopolano sui blog.
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I cocktail di Nio sono contenuti in una confezione simile a quella di un cd, dove c’è il cocktail liquido, pronto da versare. Costano 4,50 l’uno e si trovano anche in pacchetti combinati. Quelli che piacciono di più sono gli italiani, il Negroni, preparato dal barman Patrick Pistolesi con l’aggiunta di angostura, e il Milano–Torino.
Si comprano online dalla piattaforma di ecommerce che Quagliano e i soci hanno messo su. In futuro si troveranno anche in negozi monomarca di proprietà e in franchising. La maggior parte viene venduta in b2b ad altre aziende.
La domanda arriva soprattutto dai ristoranti che non hanno un barman, dagli hotel, per metterli nelle camere con il minibar, da agenzie di eventi e catering. Molte bustine servono come strumento di marketing. I fondatori di Nio ne hanno preparata ad esempio una per Discovery Channel, per assicurazioni Generali, per Nove25, i gioiellieri di argento di Milano. Alcune confezioni si trovano in enoteche o negozi di design.
L’ultima trovata del delivery piace all’estero, alle imprese degli Stati Uniti in particolare. Nel 2015 un americano, Mark Phillips, ha provato con i “palcohol”, cocktail in polvere, che continuano ad avere la loro quota di mercato.
La produzione di Nio Cocktails è partita a novembre 2017. In base alle vendite degli scorsi mesi e agli accordi che Nio sta andando a chiudere, la startup prevede di superare il milione di fatturato nel 2018, ma “molto dipende dall’estero, se riusciamo a firmare accordi con gli Usa potremmo arrivare a cifre molto superiori”, dice Quagliano.
L’impresa va a inserirsi così nel settore del Drink Delivery. A Roma dal 2015 una startup che si chiama proprio Drink Delivery consegna a casa kit per preparare cocktail fino alle quattro di notte, oltre a birre e vini di qualità. Negli Stati Uniti Cocktail Courier distribuisce kit con alcol, miscelatori, frutta e succhi per farsi i cocktail da sé.
Il Ceo di Drizly, uno dei maggiori player statunitensi nel settore delle ordinazioni online, Nick Rellas, commenta: “Quello degli alcolici è un mercato da 100 miliardi di dollari e meno dell’1% è online. Si tratta di un’opportunità irresistibile.”
- Livia Liberatore
Fonte:https://it.businessinsider.com/lidea-italiana-dei-cocktail-in-bustina-che-appena-nata-vale-un-milione-di-euro/