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15/05/2018 - L'azienda italiana dà la caccia a germi e batteri con tecnologie in grado di ispezionare approfonditamente una pluralità di prodotti senza la necessità di toccare e manomettere le confezioni
Siamo ciò che mangiamo, perciò dobbiamo prestare molta attenzione a cosa ingeriamo. Ecco perché è importante il lavoro svolto da Dylog, realtà tutta italiana che, con i suoi macchinari, permette di eseguire controlli (anche) sul cibo alla ricerca di possibili contaminanti. Tutto ciò avviene avvalendosi della più recente tecnologia a Raggi X, capace di individuare presenze microscopiche proprio per questo non visibili altrimenti, a occhio nudo.
Alla ricerca dei contaminanti nei cibi
Talvolta, per contaminare un prodotto è sufficiente un foro microscopico nella confezione, una cattiva conservazione, uno scongelamento inavvertito o un errore in qualche passaggio della lavorazione. Le macchine a Raggi X Hi Tech Dylog consentono di individuare tracce di contaminanti presenti all’interno del package senza incidere minimamente sulla sicurezza del consumo alimentare visto che la tecnologia sfruttata è sicura e non impattante sui cibi monitorati. Agendo in modo non invasivo, i prodotti vengono inoltre verificati senza incidere sulla produttività e sul flusso operativo delle linee.
Le scansioni a raggi X anche nel settore farmaceutico
Dylog è poi presente in un altro settore in cui, se possibile, essere certi dell’assenza di germi e contaminanti di sorta è ancora più importante: quello farmaceutico. In questo caso, l’azienda italiana ha tre diverse tipologie di macchine per l’ispezione e l’individuazione di contaminanti in contenitori come: blister, buste, fialette e flaconi di vetro e plastica con contenuti di qualunque tipo, densità, forma e colore.
Dylog anche in altri ambiti
Inoltre, la tecnologia a Raggi X di Dylog viene sfruttata anche in altri settori, quali per esempio la cosmesi (è possibile ad esempio ravvisare la presenza di bolle d’aria, che impedirebbero il funzionamento della pompa dei contenitori spray), ma anche del mondo manifatturiero in senso lato. Nell’ambito dell’abbigliamento, le scansioni consentono di ricercare spilli e bottoni nei capi; nell’ambito delle protesi ortopediche permettono di verificare la completezza delle confezioni destinate alle sale operatorie.
Alla scoperta di Dylog, leader nel settore dell’X-ray detection
Attualmente, Dylog ha più di 1100 sistemi installati in oltre 50 Paesi, con una quota di mercato pari all’80%. Un vantaggio che la compagnia ha accumulato nei confronti dei suoi competitor in oltre 15 anni di presenza nel settore dell’X-ray detection. Uno staff di ricercatori ed ingegneri altamente qualificati è dedicato alla realizzazione di macchine che integrano soluzioni elettromeccaniche, elettroniche ed informatiche che sono lo stato dell’arte del settore a livello mondiale.
- Carlo Terzano
Fonte:http://thefoodmakers.startupitalia.eu/62215-20180515-dylog-alla-ricerca-contaminanti-coi-raggi-x
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