Franchising, retail, business
16/05/2018 - Cin cin con il Prosecco Conegliano Valdobbiadene. Oltre 94 milioni di bottiglie nel 2017, per un valore di quasi 530 milioni e ricadute nei 15 Comuni della Denominazione in termini di maggiore reddito, più credito e aumento dell'occupazione (anche femminile) e dell'istruzione.
Il 2018 è iniziato con uno sprint delle vendite del 9% a volume nel primo quadrimestre nonostante l'aumento dei prezzi conseguente a una vendemmia, l'ultima, scarsa. Lo stop alla candidatura a patrimonio dell'Unesco delle colline del Prosecco non è un problema per lo sviluppo turistico del territorio perché si tratta di un giudizio preliminare e perché anche le Langhe incapparono in una bocciatura prima di aggiornare il dossier per la volata finale.
Avvio sprint
“Il 2018 è iniziato bene - sostiene Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela - ma dobbiamo ancora capire se ciò sia stato indotto dal ritardo degli aumenti di prezzo o da una domanda robusta. L'ultima vendemmia è stata problematica, anche se meno per la Docg, e la materia prima è aumentata del 15-20%. Noi preferiremmo che i prezzi aumentassero del 3/5% l'anno ma non è possibile. Vedremo nei prossimi mesi”.
Come farete a soddisfare la domanda dopo una vendemmia deludente? ”Abbiamo avuto una riduzione della produzione della Glera di 30mila quintali su 700mila: la collina e stata salvata dalle gelate - risponde Nardi -. Per fortuna l'anno precedente eravamo stati autorizzati dalla Regione a mettere fieno in cascina. Abbiamo avuto una produzione 2016 particolarmente qualitativa con 100mila ettolitri che ci permettono di sopperire ai 30mila quintali mancati. Quindi non ci saranno problemi di forniture”.
E il semaforo rosso acceso da Icomos, ente tecnico dell'Unesco? “Non è uno stop - replica Nardi -. E' un giudizio molto critico non vincolante nei confronti dell'assemblea. È un percorso che quasi tutti gli altri hanno seguito: le Langhe al primo anno non hanno ottenuto il riconoscimento e hanno poi aggiornato il dossier. Solo dopo sono riuscite a spuntarla. Era un percorso previsto: il fatto però che il governo italiano abbia candidato il territorio significa che abbiamo un territorio superiore alla media. Se arriverà il bollino dell'Unesco che qualifica il territorio bene, ma le caratteristiche di pregio ci sono comunque”.
Benessere diffuso
Intanto la Sda Bocconi school of management ha condotto una ricerca sul benessere economico, sociale e culturale indotto dal business del Prosecco. commissionata dal Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene.
L'analisi ha dimostrato, secondo i ricercatori, che l'economia del Prosecco Superiore Docg ha garantito ai residenti dei 15 comuni di accrescere il proprio livello di reddito sistematicamente dal 2000, quando il reddito medio annuo era di 15.159 euro, al 2015 quando il reddito medio arriva a 21.380 euro l'anno.
I depositi bancari sono balzati da una media di 160 milioni euro per comune nel 2000 a una media di 280 milioni di euro nel 2012. In maniera indiretta, questa evidenza è rafforzata da una maggiore e progressiva crescita della disponibilità di crediti erogati dalle banche a soggetti non bancari. Nel 2000 sono stati erogati crediti per comune per 312 milioni euro l'anno e nel 2012 la cifra raggiunge i 471 milioni euro.
Nella zona del Conegliano Valdobbiadene l'occupazione femminile è cresciuta dal 29,6% del 1981 al 41,7% del 2011.
“In sostanza - osserva Gabriele Troilo, docente di marketing della Sda Bocconi - l'economia del Prosecco Superiore Docg ha garantito uno sviluppo di capitale umano di qualità elevata negli ultimi 30 anni, mediamente più elevata che il resto del territorio della Provincia e della Regione”.
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/food/2018-05-16/cosi-prosecco-ha-fatto-correre-economia-conegliano-sda-bocconi-fa-conti-102021.shtml?uuid=AE8kfIpE
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