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20/05/2018 - Con il petrolio tornato a 80 dollari, rincari in vista per i carburanti. Così il prezzo di benzina e diesel in Italia, oggi secondo solo a quello dei Paesi scandinavi e dell’Olanda, rischia di diventare il più caro al mondo. Per colpa delle tasse. Mentre negli Usa un litro di benzina costa 0,58 euro
Prezzi di verde e diesel ai massimi da luglio 2015
Gli ultimi giorni di maggio si preannunciano all’insegna dei rincari dei carburanti (effetto della corsa del Brent tornato a quota 80 dollari al barile) rispetto a quotazioni che sono già ai massimi dalla fine di luglio 2015 (più di 1,606 euro per la benzina e 1,483 per il gasolio fotografati dal Mise lo scorso 14 maggio): il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è pari a 1,620 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,623 a 1,634 (no-logo a 1,597).
Il prezzo medio praticato del diesel è, invece, a 1,492 euro, con le compagnie che passano da 1,494 a 1,517 (no-logo a 1,472). In modalità servita il costo aumenta: per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,744 euro al litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,720 a 1,805, mentre per il diesel la media è a 1,619 euro, con i punti vendita delle compagnie da 1,609 a 1,678 (no-logo a 1,512). Nel caso limite, quindi, per un pieno di verde di un’auto di media cilindrata (50 litri), occorrono 90 euro, per il diesel 84. Con i rincari annunciati nei giorni scorsi, quota 100 euro per un pieno sarà a un passo.
Il 64% del prezzo della benzina dipende dalle tasse
Attualmente (stando ai dati della rilevazione del Mise del 7 maggio 2018) sul prezzo Italia della benzina la componente fiscale incide per il 64% mentre il prezzo industriale per il 36%. Solo sul segmento materia prima (pari al 29% del prezzo) agiscono le quotazioni internazionali e l’effetto cambio (euro/dollaro). L’operatore, invece, può agire solo sul margine, pari al 7% del prezzo, per modificare il cosidetto prezzo alla pompa.
Sul prezzo Italia del diesel, invece, la componente fiscale incide per il 60% e il prezzo industriale per il 40%. Solo sul segmento materia prima (pari in questo caso al 33% del prezzo) agiscono le quotazioni internazionali e l’effetto cambio (euro/dollaro). L’operatore, invece, può agire solo sul margine, anche in questo caso pari al 7% del prezzo, per modificare il cosidetto prezzo alla pompa.
Negli Usa le tasse si fermano al 18%
Se in Italia le tasse pesano sui carburanti per oltre il 60%, negli Stati Uniti sono tra le 3 e le 4 volte inferiori: sia per la benzina che per il diesel non arrivano al 20%, si fermano al 18%, come evidenziano i dati della U.S. Energy information administration. E così, un gallone di benzina, pari a 3,8 litri, costa 2,59 dollari (pari a 2,2 euro): in pratica, un litro di benzina, negli Usa, costa 0,58 euro e un litro di diesel 0,67 euro.
Il confronto in Europa: senza tasse Italia quinta
Se si passa al confronto con i principali paesi europei, così come evidenziato nell’ultimo rapporto sulla Energy policy della Commissione Ue, l’Italia si posiziona al quinto posto — dietro Danimarca, Spagna, Svezia e Olanda — se si considera il costo della benzina al netto delle tasse. Sul versante diesel, invece, l’Italia è ottava perché ci sono altri paesi più cari rispetto all’Italia oltre i 4 già citati: Grecia, Croazia e Austria.
Con le tasse solo Olanda e Danimarca più care dell’Italia
Confrontando i prezzi «alla pompa», quindi comprensivi di tasse, l’Italia scala la classifica. Sul fronte benzina i prezzi italiani si posizionano al terzo posto, preceduti soltanto da Olanda e Danimarca. Sul versante diesel, Olanda e Danimarca risultano invece più convenienti dell’Italia, preceduta in questa scomoda classifica (per gli automobilisti), dalla sola Svezia.
Per eliminare un quarto delle accise servono 6 miliardi
Del resto, anche i numeri italiani (elaborati dai gestori di impianti di distribuzione di Figisc e Anisa aderenti a Confcommercio in collaborazione con Assopetroli-Assoenergia) lo confermano: allo scorso 14 maggio lo «stacco Italia» delle imposte sui carburanti — ovvero quante imposte si pagano di più in Italia rispetto alla media Ue — è di +22,1 centesimi al litro per la benzina e +20,7 per il gasolio. La soluzione? Nel contratto di governo di Lega e M5S si prevede di «eliminare le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina». Si intende probabilmente lavorare su quelle relative, per esempio, alla guerra d’Etiopia del 1936, ma in realtà l’accisa è ormai una voce unica e senza definizione specifica: si tratta di un’imposta fissa da 0,728 euro al litro sulla benzina e da 0,61740 sul gasolio.Per azzerarne circa un quarto, secondo le prime stime, servono però 6 miliardi di euro.
di Stefano Agnoli e Michelangelo Borrillo
Fonte:https://www.corriere.it/economia/cards/benzina-pieno-100-euro-perche-italia-quasi-piu-cara-mondo/prezzi-verde-diesel-massimi-luglio-2015_principale.shtml
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