Franchising, retail, business
25/05/2018 - Anche se non sono disponibili dati di fatturato, è noto che, dopo Gucci, è Balenciaga il nuovo asso nella manica del Gruppo Kering.
Puntando sull'uomo e sui Millennials - che, come ha affermato in una conferenza stampa il ceo Cédric Charbit, rappresentano il 60% delle vendite - il marchio fa passi avanti per raggiungere l'obiettivo a medio termine del miliardo di euro di ricavi.
Commentando i dati sia del primo trimestre 2018, sia dell'anno 2017, il patron Pinault ha sottolineato più volte il dinamismo del brand che, da quando Demna Gvasalia è diventato direttore creativo nel 2015, ha saputo mettersi sulla stessa lunghezza d'onda di un pubblico più giovane e, fatto strano per una griffe del prêt-à-porter, ha conquistato uno zoccolo duro di acquirenti di sesso maschile.
Ora, a conferma dell'ottima salute del marchio, arrivano le dichiarazioni di Charbit, che ha ribadito come il sell out di Balenciaga stia crescendo molto rapidamente e in tutti i settori merceologici, «con percentuali talvolta superiori al 100% in alcuni comparti».
Nato più di 100 anni fa e associato per decenni alla couture intesa in senso stretto, Balenciaga è entrato nel 2001 nella galassia Kering e da allora ha iniziato una mutazione, che ha preso una decisa accelerata negli ultimi tre anni con Gvasalia: lo stile si è fatto contemporaneo, sperimentale, coraggioso e in perenne evoluzione, con modelli come le sneaker Triple S ultra-ricercati e altrettanto copiati.
«Non c'è una cena dove sono invitato in cui un padre di famiglia non mi dica di smettere di vendere quelle scarpe (che costano minimo 700 euro, ndr), perché "stiamo spendendo troppi soldi per Balenciaga"» ha detto con evidente soddisfazione il ceo.
Dopo Gucci, che ormai veleggia oltre i 6 miliardi di euro di turnover, Bottega Veneta e Saint Laurent, è questa la prossima label in capo al colosso francese destinata a sfondare il muro del miliardo annuo, anche perché è da due anni che sta ottenendo performance superiori alle aspettative e nell'ultimo trimestre pare abbia sorpassato il +49% a vendite comparabili di Gucci.
Visto che è l'uomo ad apprezzare in modo particolare la griffe, il mese scorso il direttore finanziario di Kering, Jean-Marc Duplaix, ha annunciato che verranno potenziate alcune attività legate a quest'ambito.
L'effetto Balenciaga dà una scossa ai competitor: vedremo, per esempio, cosa sapranno fare Virgil Abloh da Louis Vuitton Uomo e Kim Jones da Dior Homme, senza contare Kris Van Assche da Berluti (nella foto, l'autunno-inverno 2018/2019 di Balenciaga).
a cura della redazione
Fonte:http://fashionmagazine.it/ItemByCategory.aspx?ItemID=87273
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