Franchising, retail, business
L'e-commerce italiano deve aprirsi al cross border trade per ampliare gli orizzonti. È quanto emerge dai dati presentati a Netcomm Forum da Idealo, portale internazionale per la comparazione dei prezzi online.
Da cui si scopre che non più del 22% degli e-shop del nostro Paese vende anche all'estero, solo l'8% si presenta in doppia lingua e appena il 4% consente pagamenti in valuta diversa dall'euro.
Fare shopping fuori dalla propria nazione è un'opportunità importante per i player del mondo digital e anche per i consumatori. Basti pensare che un notebook comprato fuori dall'Italia costa in media il 14,9% in meno se acquistato in Spagna, mentre per un'asciugatrice o un paio di sneaker si parla del 15% in meno nel Regno Unito.
Per gli e-tailer italiani le possibilità sono notevoli. Basti pensare che, secondo l'ultimo report di Eurostat, nel Regno Unito l'86% degli utenti utilizza l'online per fare acquisti, percentuale che scende all'84% in Svezia, all'82% in Germania e che si abbassa sensibilmente in Italia, al 43%, contro una media europea del 68%. Uno svantaggio che un e-shop del nostro Paese potrebbe colmare, andando a investire sull'internazionalizzazione del sito.
Purtroppo a oggi questa opportunità non è stata ancora colta appieno dai player nostrani. I dati rivelano che in Italia solo il 22% degli e-shop vende anche fuori dal proprio Paese, rispetto a Spagna e Francia, dove le piattaforme di e-commerce commercializzano oltreconfine il 50%, ma anche al Regno Unito e alla Germania, con percentuali rispettivamente del 48% e del 46%.
A rincarare la dose ci sono altri due dati emblematici: solo l'8% dei negozi digitali in Italia propone il suo e-store in una seconda lingua, contro il 24% della Spagna e del Regno Unito, il 12% della Germania e il 10% della Francia.
Inoltre, appena il 4% degli e-tailer italiani consente di pagare in valuta diversa dall'euro, contro gli inglesi (24%), seguiti da spagnoli (8%), tedeschi (4%) e francesi (2%).
«Il nostro obiettivo è mostrare un'importante opportunità, che al momento il mercato italiano non sta cogliendo appieno - è il commento di Fabio Plevani, country manager di Idealo in Italia -. Ed è un vero peccato, in quanto l'Italia avrebbe un netto vantaggio competitivo rispetto agli altri Paesi: sia perché può allargare ulteriormente il proprio bacino di utenza, coinvolgendo un pubblico già avvezzo al mercato digitale, sia perché può contare su uno dei brand più riconoscibili al mondo - quello del made in Italy - che gode di popolarità a livello globale».
La ribalta di Netcomm Forum ha dato a Idealo la possibilità di raccontare la visione e gli obiettivi dell'azienda, che vanta un'esperienza di oltre 18 anni, con una presenza in sei nazioni (Germania, Italia, Austria, Regno Unito, Spagna e Francia), spiegando le soluzioni studiate per aziende e grandi società che vogliano aprirsi con maggore decisione all'e-commerce.
c.me.
Fonte:http://fashionmagazine.it/ItemByCategory.aspx?ItemID=87327
Disclaimer per contenuti blog
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post.Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi.L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.