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05/06/2018 - Fabio Pezzotti, co-founder di Iconium, prima realtà italiana che investe in progetti Blockchain, Criptovalute e nelle migliori ICO, affronta il dilemma sulla scorta della sua diretta esperienza
In queste settimane sto incontrando tante persone a cui presento la nostra nuova iniziativa, ICONIUM S.p.A, dedicata a individuare e partecipare ai migliori progetti Blockchain finanziati attraverso Crowdsale, Initial Coin Offering (ICO) e supportati da Exchange (mercati online in cui si scambiano cripto valute e token) su cui ormai transitano oltre 10 Miliardi di dollari al giorno, con una capitalizzazione ad oggi di $350 miliardi.
Recentemente ho anche parlato con esperti nostrani del mondo della finanza e del risparmio, e la cosa che mi ha veramente stupito è che l’unica cosa che hanno percepito e che ricordano è questo BITCOIN, che a un certo punto è salito a 20.000$ e ora è intorno a 7.000$. E la percezione è quella di un Casinò con monete virtuali non supportato da altro che un trading alternativo e deregolamentato, da cui tendono a stare fuori in quanto non ne capiscono alcuno dei fondamentali.
Inizio allora a raccontare delle enormi community che si sono create intorno a questi progetti, sia che si tratti di valute dedicate a cambiare il mondo delle transazioni a progetti più industriali tesi a fare “disruption” di tutti i settori industriali e ambiti in cui viviamo. Ma anche di fronte a questi racconti sento i miei interlocutori molto ma molto lontani….
Racconto allora anche che ci sono oltre 30 milioni di persone nel mondo, da studenti con pochi $$ a giganti, che sono già entrati in questo mondo, e che vari studi suggeriscono che oltre 70% dei millenial ritengono più probabile investire in cripto che in azioni quotate sulle varie Borse… ma anche qui, sento di perdere i miei interlocutori: “a chi interessano i millenial, tanto non hanno soldi…”
Più recentemente ho iniziato a raccontare dell’ecosistema “tradizionale” e come si stia inserendo, intersecando e integrando con il Mondo Cripto. Ad esempio degli investimenti effettuati da IBM, Microsoft, ma soprattutto da Banche del calibro di Goldman Sachs, JP Morgan, e fondi di Venture Capital, quali Andreessen Horowitz, Sequoia, Union Square ventures, Pantera Capital, Polychain. E faccio pochi esempi:
Ecco, a quel punto, vedo i miei interlocutori prendere nota, chiedermi dei nomi e cognomi di queste realtà, si accende una scintilla. Ma io capisco che siamo noi a vivere in una “Bolla” chiamata Italia, chiusa su sé stessa, sui PIR, le SPAC, l’AIM, le start-up innovative (NdA: anche noi siamo una S.p.A. innovativa).
Ma resto fiducioso, sia perché questa rivoluzione è irreversibile, sia perché sulla nostra strada incontriamo anche tante persone illuminate, innovative, alla ricerca di nuove frontiere e opportunità, più che pronte a partecipare al nostro progetto. E coltivo anche la speranza che i nostri imprenditori cripto in un prossimo futuro potranno beneficiare di leggi e regolamenti favorevoli, proprio come in Svizzera e in altri paesi per lanciare i propri progetti in italia e non dovere emigrare.
FABIO PEZZOTTI
Fonte:http://www.crowdfundingbuzz.it/cripto-economy-bolla-o-siamo-noi-in-bolla-isolata-da-un-nuovo-mondo/
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