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Kering fa un altro boom. Ma la Borsa estiva non perdona

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27/07/2018 - Un altro semestre brillante per Kering che, però, perde parecchio terreno in Borsa, evidenziando un momento particolare dei listini che, anche ieri, hanno penalizzato fortemente i titoli di Puma e Moncler, nonostante i risultati sopra le attese. Vale il discorso dei realizzi, dopo la corsa dei prezzi degli ultimi mesi. Ma, nel caso di Kering, Bloomberg parla anche di analisti che iniziano ad attendersi il fisiologico rallentamento della ‘Gucci dei record’.

Nella prima metà dell’anno, il colosso parigino del lusso, che, oltre alla maison toscana, controlla griffe come Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga e Alexander McQueen, ha registrato ricavi per 6,4 miliardi di euro, in aumento del 26,8 per cento (+33,9% su base comparabile). L’ebitda di Kering ha toccato quota 2,02 miliardi di euro, con un balzo del 47,6%, mentre l’utile operativo, a +53,1%, è pari a 1,7 miliardi. Il margine operativo è aumentato di 470 punti base al 27,5%, spinto dall’incremento di 620 punti di Gucci, la cui redditività ha raggiunto il valore record di 38,2 per cento.

Segno più per tutti i mercati, con l’Europa occidentale a +25,1%, il Nord America a +45,4%, il Giappone a +30,7% e l’Asia-Pacific a +37,6 per cento.

Nel solo secondo trimestre d’esercizio la progressione dei ricavi di Kering è del 31,5%, contro il +36,6% del primo quarter.

Eppure, in mattinata, le azioni del gruppo guidato da François-Henri Pinault perdeva quasi 7 punti percentuali alla Borsa di Parigi, segnando il calo più vistoso degli ultimi due anni.

“Le azionid di Kering – si legge su Bloomberg – stanno perdendo terreno perché il marchio Gucci è diventato vittima del suo stesso successo. Nel secondo trimestre la crescita della griffe, straordinariamente popolare in questo momento, è del 40%, leggermente sotto le aspettative. I competitor di Gucci possono solo inviadiare questa percentuale, tuttavia è inferiore al +49% registrato nei primi tre mesi dell’anno e gli investitori non piace questa tendenza, segno che il confronto anno su anno diventa più difficile”.

Kering, spiega sempre l’agenzia, sa che la crescita record imboccata da Gucci grazie alla creatività disruptive di Alessandro Michele non può durare per sempre. “Per questo – riporta Bloomberg – ha iniziato a disinvestire negli asset diversi dal lusso, come Puma, per concentrarsi sulla moda high-end con la speranza di spingere i margini di profitto ai livelli di Louis Vuitton e di Hermès International“.

I risultati di Kering sono stati pubblicati a poche ore da quelli dell’italiana Moncler e di Puma.

Il gruppo della moda guidato da Remo Ruffini ha registrato nel semestre al 30 giugno ricavi in crescita del 21% a 493,5 milioni (+27% a cambi costanti). Segno positivo anche per gli utili, saliti a 61,6 milioni dai 41,8 milioni dei primi sei mesi del 2017 (+47 per cento). Stando al consensus Thomson Reuters, gli analisti si aspettavano vendite a 483 milioni e profitti per 57 milioni. Il titolo di Moncler, tuttavia, ha chiuso la seduta di ieri a Piazza Affari in calo del 3,5 per cento. L’outlook del gruppo è stato confermato, ma allo stesso tempo è ritenuto “sfidante”. Gli investitori, quindi, hanno avviato le prese di beneficio su un titolo protagonista quest’anno di ripetuti massimi storici.

Dal canto suo, il Q2 di Puma ha registrato vendite per 1,05 miliardi di euro, in crescita del 15% sull’anno precedente e superiori alle stime degli analisti Thomson Reuters ferme a 1,04 miliardi. L’ebit si è attestato a quota di 58 milioni (+33%), superiore alle stime di 56 milioni, mentre l’utile netto è stato di 31,1 milioni, in crescita sui 21,9 dell’anno precedente. Nel semestre, invece, le vendite sono state pari a 2,18 miliardi di euro (+18%), un ebit di di 170 milioni (+50%) e un utile netto di 98,5 milioni, in crescita sui 71,5 dell’anno precedente. Puma ha alzato l’outlook per il 2018, prevedendo un aumento delle vendite nella forchetta 12-14% (prima era tra il 10-12 per cento). Nonostante ciò, ha lasciato invariato il suo obiettivo per quanto riguarda l’ebit, che rimarrà compreso tra i 310-330 milioni di euro. Nella giornata di ieri le azioni di Puma hanno lasciato sul terreno il 7,8 per cento.

Fonte:https://www.pambianconews.com/2018/07/27/kering-fa-un-altro-boom-ma-la-borsa-estiva-non-perdona-241564/

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