Franchising, retail, business
20/10/2018 - I grandi magazzini statunitensi sono in crisi da tempo . Ne avevo parlato nel 2017, a Seeds and Chips.
La Sears tower è stato a lungo l’edificio più rappresentativo di Chicago, il cuore pulsante del Midwest , la città nella quale ho vissuto e lavorato per due anni, alla Dominick’s.
Sears ha chiesto l’accesso al Chapter 11 al Tribunale di White Plans.
E’ il meccanismo che protegge gli ultimi beni di una società dalla bancarotta, permettendole di operare senza l’assillo dei creditori.
Si tratta di 140’000 dipendenti per un fatturato di 16,7 miliardi di $ (2017) e 10 miliardi di $ di debiti.
Sears è stata definita da Le Monde del 12 ottobre 2017 “la Amazon del ventesimo secolo“: era la più grande azienda di vendite al dettaglio al mondo prima di venir superata da Walmart ,nel 1989.
Il suo fatturato si basava, all’inizio, su vendite per corrispondenza e poi sui punti di vendita.
Sicuramente la lezione che si può trarre dal suo fallimento è che :
1. non basta tagliare i costi ,come ha fatto il management di Sears dal 2005 ad oggi, per risolvere i problemi di una grande catena.
Bisogna anche coccolare il cliente, come hanno fanno Amazon e Walmart ,innovando, come dice Andrea Meneghini, su GDONews.
2. il cliente vuole dei nuovi “significati”, come il biologico, la prossimità ( = punti di vendita più piccoli ) e l’e-commerce.
Questa è l’analisi del grande quotidiano francese che condividiamo da qualche decennio, soprattutto per quanto riguarda il punto 2.
N.B. : The Economist fa presente che il signor Eddie Lampert, un finanziere , che ne è stato l’a.d. di Sears dal 2005 fino al 15 Ottobre 2018, non aveva esperienza nelle vendite al dettaglio.
Non ha investito nei punti di vendita di Sears ma solo sul sito e-commerce, non riuscendo a a farlo decollare…
Per portar avanti un’azienda le competenze contano. Moltissimo.
Grazie a Fabrizio Calenzo.
Prima stesura : 16 Ottobre 2018
Fonte:http://www.giuseppecaprotti.it/la-lezione-del-fallimento-sears/
Disclaimer per contenuti blog
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post.Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi.L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.