30/06/2014
Tra i palazzi umbertini dell’Esquilino, storico quartiere di Roma, negli anni si è insediato un vero e proprio quartiere etnico; inizialmente popolato prevalentemente da cinesi, nel tempo allargatosi a etnie diverse con dominanza del Sud-Est asiatico e recentemente anche sudamericane. Le necessità sono diventate virtù, come spesso accade, e oggi la popolazione variegata si armonizza in contrasto con i portici e gli stucchi dei palazzi.
Negozi, supermercati, ristoranti e anche lo storico mercato si sono trasformati: quello che fino a vent’anni fa era uno tra i maggiori mercati alimentari a cielo aperto di Roma, che si snodava intorno ai giardini di piazza Vittorio, si è trasferito nei locali chiusi di via Principe Amedeo, dando luogo a una contaminazione unica nella Capitale.
Mercato dell’Esquilino di Roma: orari
Come ogni mercato di quartiere, anche quello dell’Esquilino, essendo coperto, ha i suoi orari prestabiliti: il mercato è aperto dal lunedì al sabato, dalle 06.00 alle 14.00.
Il Nuovo Mercato Esquilino è una vera e propria miniera di generi alimentari e ortofrutticoli per chiunque sia interessato alla cucina etnica, alla ricerca di ingredienti particolari e al reperimento di prodotti che altrimenti bisognerebbe girare svariati negozi per acquistare. Di seguito ho elencato 10 acquisti da fare quando si vaga tra i banchi di questo bel mercato: scegliere è veramente difficile davanti a un’offerta così ampia, complici anche i prezzi particolarmente vantaggiosi, la freschezza degli alimenti e il grande smercio.
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1
Ghee. Il burro chiarificato di origine indiana, indispensabile nella preparazione dei curry e come base grassa per le marinature tandoori. Non solo è comodo averlo in un pratico barattolo richiudibile da conservare in frigorifero, così non c’è bisogno di chiarificarlo ogni volta ma, come insegnano i commercianti indiani, più invecchia meglio è. Nei limiti della scadenza indicata, comunque molto lunga, il ghee non teme ossidazione, o meglio ossida ma acuisce le sue caratteristiche migliorando.
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2
Granchi blu. In pescheria raramente si trova questo genere di crostaceo, qui invece è reperibile sempre nei periodi consentiti dalle leggi sulla pesca: generalmente proveniente dalla Grecia, sui banchi del pesce guizzano e pizzicano con le chele. Ottimi per le zuppe agropiccanti asiatiche, per un curry da accompagnare con riso pilaf o anche per un piatto di pasta con un sugo leggero.
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3
Frutta tropicale. Pensare che possa essere fresca alla luce del lungo viaggio che compie sarebbe un’utopia; piuttosto, dato il grandissimo smercio nel mercato, tutti i generi di frutta sono in perfetto stato e quanto più possibile freschi. Non solo le solite tipologie, si trovano diverse varietà di mango compreso quello verde ottimo per i chutney, più tipi di papaya, mangostani, rambutan, dragon fruit, guava, durian e persino il jack fruit, rigorosamente chiuso e vendibile solo integro nonostante la mole.
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4
Melanzane. Può sembrare assurdo ma le melanzane in stagione sono un valore aggiunto di questo mercato, non solo le nostrane a cui siamo abituati. Ci sono melanzane che fanno capire per quale motivo in inglese si chiamino eggplants: bianche perlacee, a forma di uovo, sode e turgide, dal sapore dolce con retrogusto acido. Anche le thailandesi, lunghe e strette come dita, con buccia fine ma croccantissima, sapore dolce e pungente allo stesso tempo: per i fanatici del km 0 sappiate che si sono acclimatate e sono coltivate nei dintorni di Terracina.
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5
Spezie. Mille colori, profumi, polveri e forme diverse, tutte in sacchetti allineate sul banco, in vendita sfuse a peso. Semi, erbe aromatiche secche, spezie, condimenti da tutto il mondo: scegliere quali citare sarebbe impossibile. La conservazione potrebbe non essere perfetta ma anche in questo caso la fragranza e aromaticità è garantita dalla velocità con cui vengono vendute e integrate con quelle nuove. Perdersi in questi colori e profumi è un’estasi che vale la pena provare.
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6
Carne. I più potrebbero essere scettici ad acquistare la carne tra i banchi delle macellerie in un mercato: qui vale la pena lasciarsi tentare dai tagli diversi da quelli a cui siamo abituati. Ogni banco reca il paese di provenienza a cui corrisponde una tecnica di macellazione e di sezionamento diversa, ma non è presente il kosher. C’è un banco specializzato in pennuti dove sono sempre disponibili le anatre; ci sono diversi venditori di carne halal in cui troneggiano tutte le interiora: cuore, testicoli, peni, trippa non lavata come da tradizione centro africana. Le salsicce halal insaporite con cannella e sumak sono da provare. C’è un macellaio che vende solo carne di pecora e capra, non agnello; altri che espongono e vendono tutte le parti del maiale, particolarmente frequentati dai cinesi. Si trovano inoltre più banchi di specialità dell’Est Europa che vendono prodotti suini affumicati da cucinare.
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7
Pasta, riso e farina. Paste fresche e surgelate, tutte disponibili senza dover impazzire per la preparazione delle ricette etniche: brik, kataifi, phillo, sfoglie di riso, pasta per won ton di varie misure, mochi. C’è anche qualsiasi tipo di noodles, ramen e soba, tagliatele di riso o soia, gnocchi di farina di riso, sia secchi sia reidratati. Da un po’ di tempo si trova con facilità anche la pasta di konjac. Inoltre si possono reperire anche farina di riso, riso glutinoso, vari tipi di basmati e riso jasmine, così come farina di mais bianco per le arepa venezuelane e farina di miglio o sorgo.
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8
Lumache e rane. In base alla reperibiltà stagionale si trovano in un banco del mercato sia rane sia lumache; le prime debitamente coperte in gabbie di rete a maglie larghe perché zompettano in ogni direzione, ma spesso si trovano già pulite e spellate pronte per essere cucinate. Le lumache, di vario calibro, giacciono in vasconi e vagano con le cornette appuntite in bella mostra: sono allevate vicino Roma e vendute già spurgate per comodità degli acquirenti. Sono confezionate a peso in buste di plastica ben chiuse perché altrimenti striscerebbero in ogni dove, ancor prima di essere cucinate.
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9
Verdura. Oltre ai vegetali nostrani si trovano tutte le verdure di provenienza lontana ma prodotte in Italia nelle zone di elezione da Terracina a Ladispoli. Ampalaya anche in foglia, daikon, cancon, spinaci rossi per il curry, pak choi, cetrioli da salamoia, okra, germogli di soia freschi, asparagi di mare, bambù fresco. Oltre a queste verdure una menzione anche per gli aromi come il coriandolo fresco, le foglie di curry, varie tipologie di peperoncino fresco, zenzero turgido e succoso, rafano (alcune volte è reperibile anche il quello verde fresco da cui si ricava il wasabi).
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10
Zucchero. Si fa presto a dire zucchero, non esiste solo semolato o a velo: qui al mercato si trova anche quello di palma per le preparazioni salate, il muscovado in vari gradi di raffinazione e quindi di consistenza umida, lo zucchero in panetti da grattugiare, il panela confezionato sia in blocchetti sia in buste, la melassa in barattolo, lo sciroppo di agave per dolcificare o lo sciroppo di acero.
La vanità è femmina, così come la curiosità; la cultura e la tradizione si esprimono anche attraverso gesti di pulizia e vezzi estetici. Fermarsi a chiacchierare con le donne al mercato per chiedere le ricette è uno dei miei passatempi preferiti, alla fine chiedo sempre consigli di bellezza: soprattutto le asiatiche hanno pelle liscia e luminosa, capelli lucenti e robusti, trucchi femminili ed eleganti. Qui al mercato si trovano in vendita anche prodotti di cosmetica quotidiana come il tonico alla papaya fermentata, l’olio di mandorle e fiori di gelsomino per i capelli, henné in polvere per capelli e pelle, radici di swak per la pulizia dei denti, kajal in polvere per contornare gli occhi, saponi che rispettano i principi ayervedici. Non da ultimo la parte antistante al mercato alimentare riguarda la vendita di tessuti e vestiti: stole impalpabili dai colori pastello o sgargianti, piene di lustrini o ricamate nella trama.
By: agrodolce.it
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