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17/07/2014
E’ uno dei medici chiamati a guarire l’Italia che sancisce l’essenza del male da cui è afflitta. Secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan la crescita resta ancora debole e la disoccupazione elevata. Durante una informativa alla Camera l’esponente del governo afferma che “il contesto di crescita resta debole e incerto e la disoccupazione resta elevata soprattutto fra i giovani. Questo è un problema dell'Italia ma anche dell'Europa, è una priorità al centro semestre italiano della Ue italiano".
"Un ritardo per il ritorno alla crescita" - In effetti i recenti "dati macroeconomici indicano un ritardo per il ritorno alla crescita" e questo comporta "margini più stretti per il governo". Tuttavia, questo non dovrà "limitare una decisa azione di riforma" da parte dell'esecutivo. Per questo il governo – sottolinea Padoan - è “determinato a preservare l'azione intrapresa di consolidamento dei conti" e attenzione "alla crescita".
"I margini si fanno più stretti" - Il titolare di via Venti Settembre sottolinea quindi che i margini per l'azione del governo si faranno più stretti "ma non per questo si indebolisce la prospettiva di medio-termine indispensabile per quel salto di qualità di cui il Paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforma. Questa prospettiva è anche necessaria per il mantenimento dell'equilibrio difficile tra consolidamento dei conti pubblici e sostegno alla crescita e all'occupazione e che il governo è determinato a preservare". In questo senso, ha chiarito, i pilastri del governo sono tre: più apertura di mercato, riforme strutturali, più investimenti per la crescita. "Le riforme strutturali - dice Padoan - devono interessare tutti i paesi, perchè i ritardi sono stati accumulati molto prima che la crisi si sviluppasse". Inoltre, servono "più investimenti per la crescita attivati con diversi canali pubblici e privati".
"Crescita e occupazione prioritari per la Ue" - Un problema che deve riguardare non solo il nostro Paese ma tutta la Ue. "La centralità della crescita e dell'occupazione non è una priorità del solo semestre italiano della Ue, ma della Commissione che si insedierà alla fine di quest'anno. Che ci sia visione a lungo termine è necessario: non ci sono scorciatoie per la crescita", fa notare Padoan.
"Taglio cuneo permanente" - "Il taglio del cuneo fiscale" attuato "da maggio sarà comunque reso permante con la legge di stabilità", conferma il ministro.
Sulle raccomandazioni europee - Le raccomandazioni della Commissione Ue all'Italia "si basano su un preciso cronoprogramma su cui il governo ha definito la sua strategia". Il gap sull'aggiustamento fiscale segnalato da Bruxelles per garantire le regole di contenimento del debito sarà "compensato da maggiori risorse reperite da specifici provvedimenti senza aggravio sui saldi di finanza pubblica", afferma Padoan, sottolineando che "la Commissione non considera le misure di consolidamento attuate con la legge di stabilità".
Le riforme - Poi una notazione sulle riforme intraprese dall’esecutivo. "L'impatto economico delle riforme istituzionali è ampiamente rilevante, ma purtroppo spesso sottovalutato", sostiene il titolare dell'Economia, elencando tutte quelle messe in atto dal governo: dal lavoro, alla giustizia, dalla pubblica amministrazione al fisco.
Brunetta: "Basta supercazzole, dica se ci sarà una manovra correttiva" - A Padoan pone una domanda il capogruppo di FI Renato Bruneta. “Il ministro dell'Economia venga in Parlamento e spieghi se e come può evitare una manovra correttiva dei conti pubblici”, chiede il rappresentante di Forza Italia in un intervento pubblicato sul 'Giornale' nel quale pone al ministro 10 domande "alle quali dovrà rispondere in Parlamento". E ancora: "Il Paese ha bisogno di verità, il Paese ha bisogno di trasparenza, non bastano le conferenze stampa con i pesciolini, non bastano le conferenze stampa immaginifiche fatte di chiacchiere o, come ha detto Enrico Mentana, di supercazzole".
Fonte: http://notizie.tiscali.it