13/04/2014
Pagare i dipendenti per lasciare il loro posto di lavoro, anche 5000 dollari. Potrebbe sembrare la strategia di un’azienda in crisi, ma Amazon non lo è, anzi: secondo una recente ricerca di Fortune sarebbe il secondo brand più “ammirato” al mondo. L’idea del Chief executive del colosso online, Jeff Bezos, è sì rivoluzionaria, ma fino ad un certo punto. Se i suddetti dipendenti non sono contenti del loro lavoro, vengono incoraggiati ad andarsene, mettendo loro in tasca un bel gruzzolo, per la precisione fino a 5000 dollari. Con un meccanismo di offerta crescente, che parte da 1000 dollari per aumentare della stessa cifra ogni anno (fino a raggiungere appunto i 5000), Amazon ha messo in campo il “Paid to quit”, ovvero il fornire un incentivo economico a chi decide di lasciare il proprio lavoro, perché scontento o stressato.
“L’idea - ha spiegato Bezos - è quella di indurre i nostri lavoratori a prendersi un momento di riflessione e capire cosa vogliono veramente” In questo modo, confermano anche alcuni esperti, alla fine resteranno solo i dipendenti migliori, o meglio quelli più motivati e “affezionati” all’azienda, con un chiaro guadagno per produttività e tranquillità lavorativa. La notizia, riportata su alcuni organi di stampa Usa come il Los Angeles Times, è destinata a far discutere. Il Paid to quit viene già utilizzato da altre grandi aziende di successo. Zappos, altro e-commerce molto noto, citato da Bezos nella lettera agli azionisti con la quale è stata diffusa l’intenzione di pagare i dipendenti per andarsene, o Netflix.
Curioso il fatto che la notifica ai propri lavoratori in riferimento all’adozione della strategia Paid to quit, sia stata accompagnata da una frase a margine: “Per favore non accettate questa offerta”. Come dire, se proprio volete andarvene, Amazon vi agevola, ma siamo più contenti se restate. Una nuova (quanto rara) frontiera nel campo delle human resources, che, come accennato, trova il parere positivo di diversi esperti del campo, nonostante la realizzazione della stessa richieda la palese necessità di un impegno economico dell’impresa. Ma “nel lungo periodo un dipendente insoddisfatto finisce per fare un danno a se stesso e all’azienda” ha fatto notare ancora Bezos.
Di conseguenza, meglio decidere subito quale cifra sborsare, in modo da averne il pieno controllo, si potrebbe concludere.
Fonte: news.biancolavoro.it
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