Franchising, retail, business
05/11/2014
Sono quasi 8mila le imprese italiane che, nonostante la debolezza del quadro economico, potrebbero emettere un minibond. È quanto emerso dalla seconda edizione dello Studio sulle imprese target realizzato da CRIF Rating Agency.
8mila aziende potrebbero emettere minibond
Dall’inaugurazione dell’ExtraMOT Pro nel marzo del 2013 sono state portate 87 emissioni da parte di 17 emittenti first issuer, per un controvalore complessivo di 4,3 miliardi di euro: un risultato significativo ma limitato se si pensa che, secondo lo studio di CRIF, sono almeno 7.892 le società di capitali a possedere i requisiti che potrebbero consentire loro di accedere al mercato dei minibond.
Caratteristiche in linea alle richieste
Si tratta, nello specifico, di società di capitali con un fatturato di almeno 10 milioni di euro, EBITDA positivo negli ultimi 3 anni e pari ad almeno il 7% del fatturato nell’ultimo esercizio, leva finanziaria (rapporto tra debiti finanziari e patrimonio netto) non superiore a 3 e un rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA non superiore a 4.
Tante le emissioni sotto i 30 milioni
Inoltre, il 2014 è stato l’anno delle nuove misure introdotte dal MISE e dal MEF per dare ulteriore spinta ai mercati obbligazionari ma, soprattutto, è stato l’anno in cui si è registrata un’accelerazione nella diffusione dei minibond grazie in particolare all’avvio dell’operatività dei primi fondi specializzati in emissioni di importo unitario medio-piccolo: tanto che le emissioni al di sotto dei 30 milioni di euro sono state fino a oggi 58 (comprese anche alcune cambiali finanziarie di piccolo importo), per un controvalore complessivo pari a 480 milioni di euro.
I servizi potrebbero emettere più minibond
Tra i settori più promettenti individuati da CRIF Rating Agency ci sono quello dei servizi (con 1.541 imprese selezionate), e in particolare il comparto degli studi professionali/di consulenza (con 550 imprese) e quello dell’attività di trasporto e magazzinaggio (384 imprese), unitamente alla meccanica (con 1.215 imprese) e all’industria chimica farmaceutica (con 1.004 imprese). Seguono i settori costruzioni (659), gli altri settori del manifatturiero (619) e quello metallurgico (601).
Nord Ovest: più imprese, più minibond
Il Nord Ovest è l’area nella quale opera quasi una impresa su due (il 45% del target), seguito dal Nord Est (29%). Al Centro è ubicato il 17% delle imprese che potenzialmente potrebbero accedere al mercato dei minibond, seguite da quelle del Sud e Isole (10%).
In Lombardia più imprese con potenziale
Le regioni con le maggiori potenzialità sono la Lombardia (con 2.673 aziende ad elevata potenzialità), il Veneto (con 1.042 imprese) e l’Emilia Romagna (con 885). Il Piemonte, invece, è la regione con la incidenza più elevata di imprese potenzialmente in target per l’emissione di minibond, con una quota pari al 30,8% del totale delle imprese con fatturato superiore ai 10 milioni di euro presenti sul territorio. Seguono il Veneto, con il 29,5%, la Lombardia, con il 28,8%, e il Friuli Venezia Giulia e la Liguria, entrambe con il 28,1%.
Fonte:http://www.aziendabanca.it/index.php/Corporate/crif-rating-agency-studio-imprese-italiane-minibond.html