Franchising, retail, business
03/11/2014
Dopo le “stecche” è la volta dei “chioschi”. A scaldare in motori degli uffici tecnici degli operatori del foodservice ci ha pensato il recente avviso pubblico per la selezione di uno o più concessionari per la gestione del servizio di ristorazione nei 6 chioschi gourmet e nella cosiddetta area US6 del sito espositivo di Expo 2015.
Il bando pubblicato una manciata di settimane fa, scadeva in questi giorni ed è difficile ipotizzare che interesse abbia sortito tra gli operatori. Proviamo a farlo dando un’occhiata all’avviso pubblico. Dalle prima indicazione è ragionevole pensare che siano soprattutto i big della ristorazione a potersi permettere un’offerta che si articola via via, su una lunga serie di oneri e requisiti tecnici non da poco.
I chioschi in questione hanno una superficie coperta di 56 mq e una zona interna di 30 mq destinati alla preparazione e al deposito delle derrate a cui si aggiunge un’area di pertinenza esterna. L’unità US6 consiste, invece, in una struttura su due piani realizzata con elementi di vetro e legno e si sviluppa su una superficie lorda indicativa di 400 mq con una parte di pertinenza esterna di 70mq. In questo spazio sono previsti due bar: uno al piano terra e uno al primo piano.
Sia per i chioschi sia per la US6, è richiesto un orario di apertura continuativo dalla 10.00 alle 23.00. Il leitmotiv dell’offerta dovrà ruotare intorno a un servizio di ristorazione rapida, pratica (con consumo all’esterno dei chioschi), conviviale ed economica ma che nelle intenzioni di Expo dovrà anche essere “innovativa e capace di coinvolgere i visitatori con elementi allestitivi accattivanti e con progetti di entertainment”. L’assegnazione delle postazioni avverrà in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con 70 punti su 100 per l’offerta tecnica (qualità del concept: max 14 punti; offerta di ristorazione: max 18 punti; gestione del servizio: max 20 punti, gli elementi più premianti) e 30 punti per l’offerta economica che prevede delle royalties da corrispondere ad Expo 2015 pari un minimo del 10% del fatturato (IVA esclusa).
Sono soprattutto le royalties piuttosto basse a ingolosire gli operatori. Ma il vero nodo da sciogliere è quello dei visitatori. Le stime di Expo 2015 su base Eurisko parlano di circa 13 milioni pasti nei 55 giorni di picco della manifestazione e altrettanti nei 129 giorni non di picco. Si tratta di 26 milioni di consumazioni che verranno ripartite per il 10% in colazioni, per il 69% in pranzi, per il 17% in snack pomeridiani e nel 34% dei casi in cene. Se questi dati sono attendibili, è probabile che sul tavolo di Expo 2015 S.p.A saranno piovute parecchie offerte.
Fonte:http://ristorando.eu/2014/11/expo-2015-la-caccia-al-ristoratore-continua/