Franchising, retail, business
26/01/2015
Secondo i dati raccolti da Deloitte, il gigante Usa è ancora il numero uno. Nell'online il dominatore resta Amazon, mentre in Italia Coop, numero 67 del ranking globale, si deve guardare le spalle: Conad è poco dietro e fa registrare un alto tasso di crescita
Wal-Mart si è confermata la regina nei supermercati, mentre nel commercio elettronico nessuna azienda è riuscita ad insidiare il primato di Amazon.
In Italia Coop guida la classifica, nonostante il calo del fatturato, ma si deve guardare alle spalle perché Conad cresce a ritmi sostenuti. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla diciottesima edizione dello Studio Global Powers of Retailing, realizzato da Deloitte Touche Tohmatsu in collaborazione con Media Stores 2015. Nell'esercizio fiscale che va dal giugno 2013 al giugno 2014 i fatturati dei 250 più grandi catene di negozi al mondo hanno raggiunto i 4.355 miliardi di dollari, con un progresso del 4,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Seppur positivo questo dato rappresenta una frenata rispetto al +4,9% dell'anno precedente ed è spiegato dalle difficoltà economiche del Vecchio Continente e di altri importanti Paesi. La crescita delle vendite risulta comunque essere sostanzialmente in linea con il dato annuo medio del periodo 2008-2013 (+4,2%). I negozi online continuano a guadagnare terreno e ben 37 sono entrati a far parte della lista dei 250 big mondiali oggetto dell'analisi di Deloitte. "La crescita del fatturato in questo anno fiscale è stata modesta a seguito di diversi fattori, tra cui la debolezza dell'economia globale e l'aumento delle quote di mercato per i retailer del canale online - spiega Dario Righetti, partner Deloitte responsabile del settore Consumer Business - Se guardiamo all'economia globale, osserviamo come nello scorso anno ci sia stato un inasprimento della politica fiscale negli Stati Uniti, con un relativo aumento delle tasse. In Europa, le ricadute dovute alla crisi del debito dell'Eurozona hanno spinto i governi ad applicare nuove misure di austerity, i livelli della disoccupazione sono rimasti elevati e le condizioni del credito residuo restrittive". Questo contesto sfavorevole non ha impedito a Wal-Mart di incrementare le vendite dell'1,5%, raggiungendo quota 476 miliardi di dollari, un valore pari a circa un quarto del Pil italiano. La rivale statunitense Costco, che ha guadagnato una posizione in classifica arrivando alle spalle di Wal-Mart, ha fatto ancora meglio con un balzo del fatturato del 6,1% a 105 ma le sue dimensioni restano ancora notevolmente più piccole rispetto al leader mondiale. La francese Carrefour è la prima delle europee, nonché terza in classifica (era quarta nella rilevazione precedente), nonostante la performance nei dodici mesi in esame sia stata deludente (-2,4% a 98,7 miliardi di dollari). Ha invece archiviato un'ottima annata e scalato due posizioni la tedesca Schwarz Unternehmens Treuhand (Lidl), che ha conquistato la quarta piazza in classifica grazie a un balzo del fatturato del 9,5% a 98,6 miliardi di dollari. La vera sconfitta è stata invece l'inglese Tesco che è scesa dalla seconda alla quinta posizione in seguito al calo di fatturato (-2% a 98,6 miliardi di dollari) e all'indebolimento della sterlina nei confronti del dollaro. "L'industria globale dei retailer sta attraversando un interessante periodo di cambiamento, con l'innovazione tecnologica che continua a dettare il ritmo - prosegue Righetti - Il mobile retailing è in costante crescita e si stima che entro il 2015 l'83% dell'utilizzo di internet avverrà attraverso dispositivi mobili. I retailer dovranno tassativamente adattarsi a questa tendenza, offrendo per esempio wi-fi negli store o siti web pienamente compatibili con questi tipi di strumenti". Secondo l'esperto di Deloitte, il retailer che adotterà una strategia basata sull'utilizzo e la convergenza delle tecnologie disponibili sarà in grado di massimizzare l'esperienza d'acquisto del consumatore e distinguersi in un settore in cui i i primi dieci operatori (con l'eccezione di Wal-Mart) hanno tutti un fatturato che si aggira attorno ai 100 miliardi di dollari. La conferma dell'importanza di Internet viene dai dati sui negozi online. Amazon, con una crescita del 17%, ha raggiunto un fatturato di 61 miliardi di dollari, seguito dalla cinese JD. com, le cui vendite sono balzate del 66% a 11 miliardi di dollari. Il dato più interessante riguarda però la terza posizione, occupata da Wal-Mart: il gigante Usa ha infatti trovato la strada giusta per espandersi sul web e oggi il 2,1% delle sue vendite, pari a 10 miliardi (+30% rispetto ai dodici mesi precedenti), viene proprio dalla rete.