Franchising, retail, business
16/03/2015
Secondo una relazione pubblicata dall'Ufficio per l'Armonizzazione nel Mercato Interno (Uami), in Italia, terzo produttore in Europa di cosmetici e altri prodotti per l'igiene personale, la perdita annua del settore in termini di mancate vendite dirette supera i 624 milioni di euro (7,9%)
Bellezza e contraffazione, danni per 5 miliardi di euro all'anno La contraffazione è una piaga per l'economia europea della cosmesi e dell'igiene personale. Con quasi 50mila posti di lavoro e circa 5 miliardi di euro persi ogni anno. Mentre in Italia, terzo produttore in Europa di cosmetici e altri prodotti per l'igiene personale e tra i maggiori consumatori dell'Unione insieme alla Germania e al Regno Unito, il costo del fenomeno supera i 624 milioni di euro (7,9%) in termini di mancate vendite dirette. A rivelarlo è una relazione pubblicata dall'Ufficio per l'Armonizzazione nel Mercato Interno (Uami), agenzia per la proprietà intellettuale dell'Unione Europea, che ha condotto lo studio attraverso l'Osservatorio Ue sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.
La relazione è solo la prima "di una serie destinata a mettere in luce l'impatto economico negativo della contraffazione e della pirateria sull'economia dell'Ue", sottolinea António Campinos, presidente dell'Uami. In base al report, come già anticipato, l'industria legittima nell'Ue perde circa 4,7 miliardi di euro di entrate all'anno a causa della presenza di cosmetici contraffatti (profumi, prodotti di bellezza e per il trucco) e altri prodotti per l'igiene personale (come creme di protezione solari, shampoo, dentifrici, creme da barba e deodoranti) per una percentuale pari al 7,8% delle vendite del settore. Mancati introiti che si traducono in 50mila posti di lavoro persi, considerato che il settore ufficiale vende meno di quanto non avrebbe fatto senza la contraffazione, impiegando quindi un minor numero di lavoratori.
A essere più colpito dalla perdita dei posti di lavoro è il settore del commercio al dettaglio (circa la metà del totale), seguito da quello all'ingrosso e dalla fabbricazione. Mentre tenendo conto anche dell'effetto a catena sui fornitori, sottolinea il report, il mancato fatturato delle imprese dell'Ue operanti nella legalità ammonta a 9,5 miliardi di euro (che equivalgono a circa 80mila posti di lavoro persi). Con conseguenze negative dovute anche all'evasione delle imposte sul reddito, dell'Iva e dei contributi sociali da parte dei produttori e rivenditori di prodotti contraffatti, per un mancato gettito pari a 1,7 miliardi di euro.
Fonte:http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/mercati/2015/03/16/news/bellezza_e_contraffazione_in_ue_persi_5_miliardi_di_euro_all_anno-109633931/