Franchising, retail, business
27/03/2015
La passione non basta più. E la famiglia Miroglio – nota soprattutto per l’attività industriale nel settore tessile – sceglie una squadra di esperti e manager per farsi aiutare nella gestione delle aziende vitivinicole in Piemonte e in Bulgaria.
Un primo passo era già stato compiuto lo scorso anno, con il progetto “Terre Miroglio Family Estates” per racchiudere tutte le proprietà vitivinicole ed agroalimentari della famiglia.
Un’idea di Franco Miroglio per accorpare sotto un’unica holding le aziende agricole, le vigne e le cantine. A partire dalla storica Tenuta Carretta a Piobesi d’Alba (Cuneo), passata alla famiglia nel 1985 ma con una storia che inizia nel 1467. E poi Malgrà, la tenuta di Mombaruzzo (Asti). Nella prima si producono Roero, Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Dolcetto e Barbera d’Alba; nella seconda i classici vini del Monferrato, a partire dalle Barbere d’Asti e il Nizza. Complessivamente 100 ettari vitati a cui vanno aggiunti 160 ettari in Bulgaria (dove c’è anche un’azienda bio da 40 ettari) della Edoardo Miroglio Wine Cellar che è stata eletta “Cantina dell’anno 2015” per il Paese a sud dei Balcani. Un’azienda dove si stanno recuperando vitigni locali come il Mavrud a fianco di varietà internazionale come il Pinot Nero.
Una struttura complessa, con vini estremamente diversi ed una produzione complessiva di 2,5 milioni di bottiglie per un fatturato intorno agli 8 milioni di euro. Le vendite sono concentrate per il 65% nei rispettivi mercati interni mentre il 35% è destinato soprattutto a Germania, Norvegia, Stati Uniti, Francia e Giappone per quanto riguarda i vini piemontesi mentre quelli bulgari sono destinati prevalentemente verso Canada, Inghilterra, Germania, Olanda e Russia.
Così Franco Miroglio si è scelto Giovanni Minetti come amministratore delegato del gruppo. Ed al fianco di Minetti, come responsabile commerciale estero, è arrivato Enzo Agresta mentre Marco Sassano è il responsabile commerciale Italia.
Fatturato italiano +12,8%
Ma la crescita a livello economico e distributivo deve essere accompagnata da un continuo miglioramento qualitativo. Per questo l’enologo Donato Lanati, uno dei guru del settore, ha affiancato il direttore tecnico Roberto Giacone per la produzione italiana (anche se proprio Lanati ha ottenuto risultati eccezionali proprio con vigne dell’Europa del Sud Est ed in Asia Centrale) mentre per l’azienda bulgara di Elenovo, nel sud est del Paese, l’enologo Marco Monchiero collaborerà con il collega Desislava Baicheva e con il direttore Alberto La Rosa. Franco Miroglio ribadisce che la vocazione primaria della famiglia resta il tessile, ma il settore vitivinicolo verrà ulteriormente rafforzato con investimenti per renderlo sempre più competitivo. Ed i primi mesi di quest’anno promuovono il progetto: il fatturato italiano sta crescendo del 12,8% e quello bulgaro di oltre il 34%.
Fonte:http://food24.ilsole24ore.com/2015/03/miroglio-una-holding-per-le-tenute-agricole/