Franchising, retail, business
05/05/2015
Presente ieri, 5 maggio, nello store di piazza San Babila, in occasione dell'evento Diesel in Motion, Renzo Rosso ha annunciato nuovi progetti sul fronte food e ha posto l'accento sul processo di upgrading dell'etichetta Diesel, «vera alternativa casual al mondo del lusso».
Per l'occasione, l'artista Felice Limosani ha ideato una serie di colonne rotanti in movimento, realizzate integralmente in denim: un'installazione site specific che dà il senso del divenire di Diesel.
«Stiamo vivendo una fase di grandi cambiamenti - ha raccontato Renzo Rosso a fashionmagazine.it - Abbiamo tagliato la distribuzione non qualificata e ci stiamo riposizionando verso l'alto, come alternativa casual al mondo del lusso». «Basti pensare che in Cina ci chiedono i jeans a 1.000 euro! Ma poi in collezione ci sono abiti a 400/500 euro, T-shirt da 45 euro e jeans a partire da 120 euro».
E ha proseguito: «Abbiamo tagliato 85 milioni di fatturato wholesale, ossia quasi 250 milioni al retail (il gruppo Otb ha un fatturato 2014 di 1,498 miliardi di euro, di cui il 65% rappresentati da Diesel, ndr): una decisione da libri di storia, in un'ottica di strategia più selettiva. Una scelta che nell'anno in corso ci farà soffrire a livello numerico, ma che il prossimo anno ci porterà ad avere una Diesel stupenda».
In cantiere grandi progetti e mutamenti significativi: «Stiamo trasferendo i flagship in location più mirate, come quello di New York, che da Fifth avenue riaprirà in Madison avenue il prossimo settembre. O come quello di Roma, che abbiamo trasferito da via del Corso a piazza di Spagna». A Milano, dal prossimo gennaio partono i lavori di ristrutturazione dello store di piazza San Babila, «che abbiamo affidato allo studio di architettura giapponese Wonderwall, artefice di un format fantastico».
Nei progetti dell'imprenditore un posto importante lo occupa il food, soprattutto dallo scorso anno, quando è diventato socio di NaturaSì con la società di famiglia, Red Circle: «Mi sto appassionando al cibo bio perché ho capito che noi siamo quello che mangiamo - ha chiarito -. Il vero lusso del futuro sarà proprio alimentarsi bene e questa per noi, come gruppo, sarà una chance importante per creare nuovi posti di lavoro».
Ben venga dunque l'Expo: «C'è tanta energia, vedo gente che arriva da tutto il mondo, che porta emozioni, business e visibilità a questa Italia divenuta triste, anche se è un Paese bellissimo, pieno di cultura, di creatività e di brava gente. Speriamo che l'Expo trasmetta un po' di positività e che aiuti l'Italia a diventare il Paese che meriterebbe di essere».
E ha proseguito: «Sono in contatto con il ministro delle Politiche Agricole, Martina, perché vorrei riportare la gente alla terra, aprire ristoranti e pizzerie bio con insegna NaturaSì e dare vita a tante altre iniziative. Non dimentichiamo che NaturaSì è l'azienda più grande d'Italia nel settore».
Diversificare è una scelta imprescindibile, ha chiarito Rosso. «I settori hanno fasi cicliche: essere presenti in più aree dà solidità e consistenza al gruppo. Abbiamo migliai di dipendenti a libro paga e questa è una grande responsabilità».
A proposito di diversificazione, Rosso è entusiasta dell'accordo tra Yoox e Net-a-Porter: «Sono felice di far parte di questo gruppo - ha dichiarato - che è sicuramente l'online luxury store più grande al mondo. Chapeau a Federico Marchetti, che ha voluto fortemente il deal, al quale ha dedicato anni di impegno».
Non solo moda, non solo food, non solo e-commerce: nelle iniziative di Rosso c'è posto anche per la beneficenza. «Ho intenzione di realizzare con la Foundation un progetto a favore dei terremotati del Nepal - conclude -. Detesto il fatto che le associazioni no profit spendano il 70% degli introiti per costi amministrativi. Non amo la burocrazia. Nel nostro caso, il 100% della cifra verrà convogliato interamente nel progetto».
Fonte:http://www.fashionmagazine.it/ItemByCategory.aspx?ItemID=61807