Franchising, retail, business
05/05/2015
"Fighting Counterfeits: Future challenges and Cooperation between the US & Italy". Questo il titolo di un seminario organizzato dall'ambasciata italiana a Washington in collaborazione con l'agenzia U.S. Customs and Border Protection, il segretariato generale Interpol e alcune tra le imprese che quotidianamente subiscono il fenomeno.
Focus sulle piu' ricorrenti forme di contraffazione: l'imitazione di marchi e articoli, l'uso indebito delle indicazioni di origine o qualita' delle merci, l'artificiosa attestazione della loro corrispondenza a standard di sicurezza in realta' non rispettati e i relativi rischi in termini di affidamento commerciale dei consumatori e di tutela della salute. Obiettivo dell'iniziativa e' stato fare il punto sulla cooperazione bilaterale e discutere insieme quali passi intraprendere per renderla ancora piu' efficace.
Contraffazione minaccia direttamente il Made in Italy
La contraffazione e' "un fenomeno gravissimo, che minaccia direttamente il Made in Italy e intossica l'economia legale - ha affermato l'ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Claudio Bisogniero -. La lotta alla contraffazione e' una delle priorita' dell'azione del governo italiano e la collaborazione internazionale e' una delle componenti fondamentali per avere successo nell'azione di contrasto". Secondo il rapporto Censis 2014, il fatturato della contraffazione in Italia ammonta a 6,5 miliardi di euro all'anno. Un business illecito ad alta redditivita', che vede protagonista in misura crescente il crimine organizzato transnazionale.
Nel 2014 sequestrati 300mln di pezzi contraffatti
A questo proposito, nel seminario e' stato valorizzato il lavoro svolto dalle forze di polizia e dai diversi organismi italiani impegnati in prima linea: Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Arma dei Carabinieri e Polizia Postale. Grazie a esso, infatti, Nel 2014 sono stati sequestrati circa 300 milioni di pezzi contraffatti per un valore stimato di circa tre miliardi di euro, e chiusi oltre 260 siti internet che operavano prevalentemente nel settore moda o che commercializzavano prodotti audio-video in violazione dei diritti di proprieta' intellettuale.
Fonte:http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/italia-usa-piu-cooperazione-sulla.html#.VUc56LYhAZQ.linkedin