Franchising, retail, business
15/05/2015
L’Expo Milano 2015 è una opportunità per dare slancio all’economia italiana. Ma cosa accadrà una volta chiusa l’Esposizione Universale? Secondo la ricerca “Expo Milano 2015: Made in Italy alla grande?” di Euler Hermes, società del Gruppo Allianz, due aziende su cinque, create per la manifestazione, se la vedranno con il rischio default.
Il contributo dell’Expo
L’Expo darà un positivo seppur limitato contributo di 0,1% al PIL italiano del 2015. In totale, compresi i primissimi effetti, l’Esposizione Universale potrà apportare fino a + 0,4% di PIL (2012-2015) grazie a: turismo (15 milioni di visitatori), export (+10% in alcuni settori), produzione extra (6 miliardi di euro) e nuovi posti di lavoro (circa 100mila).
Quello che gira attorno all’Expo
L’Expo sarà quindi una delle cinque componenti che consentiranno all’Italia una lieve ripresa dopo tre anni consecutivi di contrazione. Il percorso di crescita del Paese passa infatti attraverso anche una maggior fiducia e conseguente recupero dei consumi privati, l’euro più debole che apporterà 6 miliardi di maggiori esportazioni nel 2015; l’alleggerimento dei vincoli finanziari con la conseguente discesa dei tassi di interesse reali sui prestiti alle PMI ed una ripresa della domanda di credito, e infine i minori costi energetici ed il taglio dell’IRAP che spingeranno in alto i margini delle società.
Più sinergia tra le imprese
Dovrebbe inoltre aumentare le sinergie fra le imprese straniere e quelle italiane. Ad esempio i prodotti italiani beneficeranno di una visibilità maggiore e di una crescita della domanda grazie ai numerosi turisti, oltre il 30% dei partecipanti infatti proverranno dall’estero, specialmente da Cina, USA, Argentina, Brasile, Turchia e Emirati Arabi.
Il dopo Expo
Dal 2013 sono state fondate circa 10mila nuove imprese, ma con la chiusura della manifestazione ben il 40% di queste rischia di chiudere e un terzo delle nuove aziende nel settore edile potrebbe fallire nel 2017 a causa dell’interruzione delle attività. Il settore alberghiero e della ristorazione dovrebbe subire un impatto minore, in quanto è previsto un aumento del flusso di turisti dopo la chiusura dell’Expo, grazie alla maggiore attrazione esercitata dall’Italia. In questo settore dovrebbe fallire solo 1 su 10 imprese nel 2017. In totale, nel peggiore dei casi ipotizzato, 2.500 imprese potrebbero chiudere nel 2017 (con un aumento del +14% rispetto al 2016) e 1.500 nel 2018 (+7%).
«Nella storia dell’economia, le Esposizioni Universali segnano momenti di svolta e occasioni di rilancio – afferma Michele Pignotti, Capo della Regione Euler Hermes Paesi mediterranei, Medio Oriente e Africa. Milano e l’Italia si apprestano a farlo perché l’Esposizione 2015 promette di essere una delle leve intorno alla quale sostenere la ripartenza italiana nell’anno in corso».
Fonte:http://www.aziendabanca.it/index.php/Corporate/euler-hermes-conseguenze-expo-milano-2015.html