Franchising, retail, business
22/09/2015
Kickstarter ha annunciato ieri di essersi trasformata in una benefit corporation, obbligandosi quindi per legge e per statuto a non avere come obiettivo prioritario la massimizzazione del profitto
“Kickstarter Inc non esiste più. Ora siamo Kickstarter PBC – una Pubblic Benefit Corporation. Siamo entusiasti di condividere questa notizia, e ci piacerebbe prendervi un minuto per dirvi esattamente che cosa significa.
Fino a poco tempo fa, l’idea che una società a scopo di lucro potesse perseguire il bene sociale a scapito del valore per gli azionisti non aveva una chiara tutela nel diritto societario statunitense, e certamente nessuna garanzia. Le aziende che credono ci siano obiettivi più importanti della massimizzazione del valore per gli azionisti sono in contrasto con l’aspettativa che le società a fini di lucro devono esistere in ultima analisi per il profitto prima di tutto.
Le Benefit Corporations sono diverse. Sono imprese a fini di lucro che sono obbligate a considerare l’impatto delle loro decisioni sulla società, non solo sugli azionisti. In poche parole, l’impatto positivo sulla società entra a far parte degli obiettivi legalmente definiti di una Benefit Corporation.”
E’ questo l’incipit della email che ieri, chiunque sia registrato su Kickstarter ha ricevuto nella sua casella di posta.
Kickstarter fa inoltre riferimento ad esempi come Patagonia o This America Life che hanno già compiuto questo passo ma che costituiscono solo lo 0,1% delle aziende americane. E indica anche il proprio manifesto in cinque punti:
La benefit corporation è uno stato giuridico del diritto societario USA, adottato da alcuni stati federali (19), che consente agli amministratori di una società di non perseguire necessariamente la sola massimizzazione del valore della società a favore degli azionisti. Nella consuetudine USA, infatti, corroborata da alcune sentenze (fondamentali nel diritto anglosassone), gli amministratori che prendono decisioni in contrasto con la priorità del perseguimento del profitto potrebbero essere perseguiti civilmente dagli azionisti che si sentissero danneggiati. Nella Benefit Corporation, invece, gli amministratori hanno il mandato di perseguire anche obiettivi etici o sociali e dunque sono tutelati.
Qual è l’impatto di questa decisione? Kickstarter è ora obbligata per legge a comportarsi in maniera tale da operare per incoraggiare il bene pubblico. Nella pratica, per esempio, Kickstarter si impegna a evitare l’utilizzo scappatoie fiscali e a donare il 5% degli utili, al netto delle imposte, per la promozione delle arti e a favore di organizzazioni che combattono le disuguaglianze.
L’Italia, il cui patrimonio artistico e culturale è il più vasto del mondo, potrebbe dunque beneficiare in qualche modo di questo nuovo corso del gigante USA del crowdfunding?
Fonte:http://www.crowdfundingbuzz.it/kickstarter-si-trasforma-ufficialmente-in-una-benefit-corporation/