Franchising, retail, business
29/10/2015
L’inizio dei saldi non accontenterà nessuno. Nei giorni scorsi, infatti, si sono dati battaglia da un lato i piccoli commercianti e le boutique della moda che chiedevano un inizio delle svendite posticipato a fine gennaio, dall’altro i centri commerciali, gli ipermercati e le associazioni dei consumatori che preferivano invece la data del 2 gennaio.
La risposta è arrivata dalla Conferenza Stato-Regioni che ha decretato che le svendite partiranno martedì 5 gennaio 2016, subito dopo le feste natalizie e prima dell’Epifania.
“Il mercato continua a essere molto volatile – ha sottolineato Federdistribuzione – e l’avvio al 5 gennaio mette a rischio vendite per 700 milioni di euro. I saldi invernali sviluppano vendite per 5,5-6 miliardi di euro e il primo fine settimana ne rappresenta storicamente il 20%, quindi 1,1/1,2 miliardi. Un avvio dei saldi invernali come quello previsto per il 2016, tra vendite perse nel week-end precedente ed avvio lento martedì 5 gennaio, potrebbe bruciare tra i 600 e i 700 milioni di euro di fatturato”.
È contrario, ma per le ragioni opposte, Renato Borghi, vice presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia che ha ribadito che “i saldi per i nostri associati rappresentano veramente le vendite di fine stagione e hanno lo scopo di evitare le pesantissime rimanenze che si generano nel sistema della filiera a causa dei rapporti con una produzione vorace e vessatoria, e per questo siamo convinti che per i nostri associati sia sempre più necessario effettuare le vendite di fine stagione alla fine del mese di gennaio: avanti di questo passo ci proporranno di effettuare i saldi a metà del mese di dicembre. Coi saldi sempre più anticipati assisteremo ad una contrazione delle vendite nel mese di dicembre, nel periodo natalizio”.
By:http://www.pambianconews.com/2015/10/29/la-battaglia-sui-saldi-scontenta-tutti-186279/