Franchising, retail, business
02/11/2015
Mario Gasbarrino è l’Amministratore Delegato del Gruppo Unes. Per chi ci legge dall’estero è bene spiegare che Unes è una catena italiana, una cooperativa che ha come socio di riferimento il Gruppo Finiper e come Deus Ex Machina Mario Gasbarrino, un innovatore, un manager che da una idea chiara, dopo aver studiato le performance di alcuni Retailers stranieri, ha portato in Italia la formula dell’”everyday-low-price”.
Unes, anzi U2 per essere precisi, non si può definire Supermercato (se si intende come tale un contenitore di Grandi Marche in grande prevalenza) ma nemmeno un Discount: è la via di mezzo che non tradisce nessuna esigenza del consumatore. Cosa è Unes sul mercato è piuttosto chiaro, cosa invece potrebbe essere nel prossimo futuro lo è meno: in questo articolo, che è un insieme di pensieri che Mario Gasbarrino ha messo per iscritto, l’autore spiega i mali attuali della distribuzione alimentare odierna, le minacce alle porte e le soluzioni.
Buona lettura
Redazione GDONews
Gentile direttore,
Questo è, a ruota libera, il mio pensiero sullo stato dell’arte della Gdo oggi in italia , che si traduce poi in un invito a fare tutti noi uno scatto di reni per prendere davvero in mano un sistema in crisi e indicare le possibili strade per uscirne.
Partiamo dallo scenario
L’anno 2015 registrera’, dopo 11 anni di segno meno, un leggero miglioramento delle vendite a parità di GDO: ma questo non è sufficiente per rilassarsi e i motivi sono molteplici: la crescita è ancora bassa, ma soprattutto è diversa per territorio (Nord e Sud), per insegna, per classe sociale, per categoria merceologica e sconta fattori congiunturali (quali l’Expo) e non strutturali. E non ultimo perché lo sviluppo dell’HD (Hard Discount) non accenna ad arrestarsi, anzi, Gruppi come Lidl, Eurospin, Md hanno annunciato nuove aperture e forti investimenti per i prossimi anni, e , ormai è dato per certo, arrivera’ Aldi.
Ad incidere in modo negativo sull’andamento della GDO concorrono anche altri fattori: lo sviluppo sensibile di mini category killers (..drugstore, petshop,specialisti surgelati,dolci,ortofrutta, negozi bio …. ) e la forte crescita del digitale prevista per i prossimi anni, attraverso la facilitazione di connessione a Internet, la sempre maggiore penetrazione degli smartphone, il previsto raddoppio dei Millenials a 5 anni(…l’arrivo di Amazon sull’alimentare in Italia e l’annuncio di Zalando che assumera’ 2000 ingegneri sono solo 2 esempi che rafforzano questa previsione )
A parte pochissime eccezioni, i mali della GDO, quali la bassa concentrazione, la bassa quota MDD, l’eccessivo peso dell’attività promozionale e i mali della IDM quali portafogli ampi e strutture costose, in questi anni di crisi non sono stati risolti. E stata sprecata un’occasione.
Ne consegue che l’economia e quindi i consumi non ripartono. Conflittualità e competitività eccessiva rimangono i punti deboli del sistema IDM/GDO in Italia e forse anche per questo i retailers stranieri (portatori di modelli spesso in declino) lasciano, o forse vorrebbero, lasciare il Bel Paese.
COSA SUCCEDE NEL FRATTEMPO
I format tradizionali (Super, Iper, Discount) sembrano perdere importanza ed originalità agli occhi dei clienti, fondendosi così tra loro. Si profila all’orizzone una competizione tra negozio virtuale e negozio fisico, e sempre piu’ viene data riconoscibilità all’insegna piu’ che al formato.
DAL PUNTO DI VISTA DEL CLIENTE
Il cliente riconosce e premia posizionamenti chiari e riconoscibili con un’identificazione del contenuto e del contenitore. Ne sono un esempio Mercadona, Trader Joe’s, Whole Foods, Esselunga, Eurospin, Lidl, Aldi etc etc. La multicanalita’( di cui La GDO italiana è piena) , e le Supercentrali stanno perdendo di importanza.
NON POSSIAMO CONTINUARE AD ESSERE TUTTI UGUALI: assunta la tesi che il Sistema è in crisi, non c’è piu’ tempo (lo dico alle lobbies che continuano ad impedirlo) per rimandare scelte relative a nuove modalita’ di negoziazione tra IDM-GDO ed allo sdoganamento di nuove politiche commerciali (Hi Low, Edlp), ma non c’è altrettanto tempo ( lo dico ai Distributori ) per rimandare decisioni relative a politiche di aggregrazioni che vadano oltre le Supercentrali( hanno fatto il loro tempo ) , ad assegnare un ruolo strategico e non tattico alla MDD ed al superamento di un modello competitivo che si basa solo sulle promozioni e sui prezzi bassi.
E’ TEMPO CHE OGNI CATENA/INSEGNA DECIDA COSA VUOLE ESSERE , e per fare questo, deve fare come fa un bravo pasticciere che, scegliendo e miscelando sapientemente ingredienti presi da uno stesso paniere, ottiene dolci molto diversi l’uno dall’altro.
Esistono parole chiave sulle quali focalizzarsi e che possono essere considerate gli “ingredienti”.
Ci piace immaginare che questi ingredienti appartengano a due filoni diversi uno valoriale e l’altro intrinseco nel ruolo del retailer.
Appartengo alla sfera valoriale parole e paradigmi chiave quali: Coerenza, Consumatore Vs Cliente = Individuo, Tempo, Personale = Risorsa = Persona, Trasparenza, Etica, Italianità & Vicinanza al Territorio, Tradizione, Lotta allo spreco e Eco-attenzione.
Sono invece temi nativi del sistema retail argomenti quali: Specializzazione, Convenienza, Insegna Vs Format, Efficienza , Massa critica , EDLP, MDD, Pressione Promozionale, Freschissimo, Bio-Veganesimo-Celiachia = nuovi target e consumi, Innovazione digitale.
PER QUANTO CI RIGUARDA LE PAROLE CHIAVE SONO TRE : MDD, Freschissimi e Persone, consapevoli che forse solo queste ultime , le Persone che lavorano nel Punto di Vendita, potranno salvare il Negozio Fisico dall’attacco del Negozio Virtuale.
Mario Gasbarrino
Amministratore Delegato
Unes
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