Franchising, retail, business
15/12/2015
E se da domani i minori di 16 anni non potessero più accedere a tutta una serie di siti e servizi come Facebook, Instagram e WhatsApp? Digitalmente parlando si configurerebbe uno scenario difficile.
Del resto stiamo parlando di una fascia importantissima della net generation. Una fascia che, sbirciando fra le decine di rapporti che quotidianamente disegnano la copertura della Rete, associa l'utilizzo di Internet prevalentemente ai social network.
Eppure un nuovo dettame normativo europeo potrebbe cambiare le carte in tavola, ribaltando lo stato attuale delle cose. E presto a tutti i minori di 16 anni residenti in Europa potrebbe essere impedito l'accesso ai social network e ad alcune piattaforme di messaggistica istantanea. Unica soluzione prevista: il consenso da parte dei genitori.
Il tutto nasce dalla querelle normativa in corso fra Vecchio continente e Stati Uniti sul trasferimento dei dati. Un equilibrio delicatissimo che già lo scorso ottobre ha sollevato un polverone enorme in fatto di protezione dei dati personali e comportamento delle big company americane in questo senso. Due mesi fa, in sostanza, la Corte di Giustizia Europea ha richiamato le aziende statunitensi all'ordine, dichiarando invalide le operazioni di manipolazione e spostamento dei dati personali degli utenti europei sui server americani. E adesso la faccenda potrebbe intricarsi ulteriormente. Giovedì prossimo (17 dicembre) il Parlamento europeo è chiamato a votare le nuove norme sulla protezione dei dati personali. E a far discutere è l'emendamento che porta da 13 a 16 anni l'età minima, in Europa, per creare un account su siti come Facebook. Se a Bruxelles, le tre commissioni chiamate ad esprimersi (diritti civili, giustizia e affari interni) dovessero dire sì alle nuove norme così come proposte, già nei primi giorni del nuovo anno il Parlamento Europeo potrebbe ratificare il tutto, con l'obbligo per i Paesi membri di adottare i regolamenti entro due anni.
Inutile dire che una mossa del genere avrebbe ripercussioni importanti. Da una parte il mondo dei social network, dall'altro la tutela dei minori. Nel primo caso c'è da dire che aziende come Facebook hanno investito moltissimo nelle generazioni più giovani, e non è un caso che Zuckerberg abbia staccato assegni importanti per portarsi a casa Instagram e WhatsApp, autentiche miniere di teenagers. Nel secondo caso subentra il discorso legato all'effettivo rispetto della legge. Già oggi che il limite di iscrizione ai siti è di 13 anni, molti bambini mentono sulla loro età. L'eventuale innalzamento della soglia aumenterà di certo questo fenomeno, e andrebbero valutati i rischi. In mezzo a tutto ciò l'ormai palese scontro digitale fra Europa e Usa. Una storia infinita.
@biagiosimonetta
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2015-12-15/l-europa-contro-facebook-instagram-e-whatsapp-stop-minori-16-anni-175133.shtml?uuid=ACOUzxtB